Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 39

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ttualità
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lettrotecnica - settembre
2017
- numero
7
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Correnti di corto circuito nel punto
di consegna e ai morsetti
del trasformatore
Sono sempre disponibili le applicazioni per il
calcolo delle correnti di corto circuito ai mor-
setti del trasformatore, per gli impianti con ca-
bina propria di trasformazione e la corrente di
corto circuito ai morsetti del contatore, per le
forniture in bassa tensione, come stabilito dal-
la norma Cei 0-21. Le correnti di corto circuito,
secondo la norma Cei 64-8, si presentano
quando il circuito è guasto. La verifica deve
essere effettuata calcolando i valori di corren-
te all’inizio e alla fine del circuito.
Vediamo ora come procedere: la norma Cei
64-8 stabilisce che se l’interruttore protegge
correttamente la linea contro il sovraccarico; e
ha un potere di interruzione non inferiore al va-
lore della corrente di corto circuito presunta
nel suo punto di installazione, la protezione è
assicurata. Per prima cosa calcolo la sezione
del cavo sulla base della protezione contro il
sovraccarico; ottenuto il tipo di interruttore ne-
cessario, verifico la corrente di corto circuito
presunta nel punto di consegna in bassa ten-
sione e installo un interruttore con un potere di
interruzione uguale o superiore.
Coordinamento protezione motori
Il software non è stato sostanzialmente modifi-
cato, mette a disposizione per la protezione
dei motori tradizionali tutti i dati necessari per
la scelta dei componenti. Basta semplicemen-
te inserire la potenza del motore in kW. Imme-
diatamente otteniamo i risultati: la potenza
espressa in cavalli vapore (Hp), la corrente
assorbita dal motore, il calibro dei fusibili in
ampere e la loro caratteristica di intervento, la
tipologia della base portafusibili (cilindrici o
per potenze elevate anche a coltello), l’inter-
vallo di taratura del relè termico e il contattore
(teleruttore) da utilizzare.
Le correnti nominali regolabili del relè termico
sono valide anche per dimensionare un even-
tuale “salvamotore” al posto del relè termico.
Qualora si preferisca utilizzare il “salvamotore”
non servono fusibili o in-
terruttori automatici, in
quanto questa particola-
re protezione incorpora tutte le funzioni. Per
semplicità è stata considerata la casistica più
comune: motori asincroni trifasi, tensione no-
minale pari a 400 V (i valori sono comunque
validi con approssimazione anche per la ten-
sione nominale di 380V), assenza dispositivi
interni di protezione quali termosonde o kli-
xon, avviatore tradizionale. Il software non di-
mensiona gli avviamenti stella-triangolo, soft-
start ed inverter. Per i motori con avviamento
particolarmente gravoso dovuto al carico
meccanico applicato è necessario sovradi-
mensionare il contattore.
Prima di procedere alla costruzione dell’avvia-
tore è importante verificare sui dati di targa del
relè termico se la taglia dei fusibili individuata
è corretta. Una volta ottenuta la corrente per la
scelta del contattore è importante verificare
che la corrente nominale indicata sia quella
adatta all’avviamento del motore, definita dal-
la norma con la categoria “AC 3”. I contattori
modulari normalmente riportano in targa la
corrente in categoria “AC 1” che è riferita ai
carichi resistivi. Per gli avviamenti gravosi o
per un’elevata quantità di manovre è bene uti-
lizzare la categoria “AC 4” o una taglia di con-
tattore più elevata. Sovradimensionare il con-
tattore non porta a nessuna conseguenza, so-
vradimensionare i fusibili ha come inconve-
niente la non corretta protezione del relè termi-
co e del contattore, mentre se sovradimensio-
niamo il relè termico vanifichiamo la protezio-
ne contro il sovraccarico. La corretta taratura
del relè termico deve essere effettuata sulla
base della corrente di targa del motore e non
sulla corrente assorbita.
Differenziali
Scelta per ambiente
La normativa tecnica prescrive, in base al-
l’ambiente, una tipologia di dispositivo diffe-
renziale ben precisa per la protezione delle
persone contro i contatti indiretti. Contestual-
mente con i differenziali di sensibilità maggio-
re di Idn 30 mA si ottiene una protezione addi-
zionale contro i contatti diretti. In alcuni locali
ad uso medico la prescrizione normativa si
spinge sino a definire il tipo di interruttore diffe-
renziale. La scelta per l’acquisto deve essere
particolarmente oculata, l’applicazione di Ma-
sterProjects definisce, in base all’ambiente,
l’esatto tipo di differenziale da utilizzare. Negli
ambienti dove la norma non stabilisce esatta-
mente la sensibilità o il tipo di dispositivo, Ma-
sterProjects suggerisce la migliore scelta tra
sicurezza e continuità di servizio. In un conte-
sto di fornitura in bassa tensione (sistema elet-
trico (TT) è bene ricordare che il dispositivo dif-
ferenziale deve essere coordinato con il valore
di resistenza dell’impianto di terra.
Selettività
L’aspetto più critico degli interruttori differen-
ziali è sempre stato l’intervento inopportuno,
quando per un guasto interviene il dispositivo
posto a valle e contemporaneamente anche
quello a monte, spesso senza una ragione ap-
parente. La dinamica di intervento di un appa-
recchio così preciso, rapido ed efficiente por-
ta ad evitare conseguenze per le persone, ma
se non esattamente dimensionato comporta
delle inevitabili perdite di servizio. Il software
con una interfaccia immediata richiede la sen-
sibilità dell’interruttore posto sul carico a valle
e dimensiona il corretto coordinamento per la
scelta dei dispositivi da installare a monte, te-
nendo conto sia della selettività amperometri-
ca (la corrente di intervento) che della seletti-
vità cronometrica (il tempo di intervento), ri-
spettando i parametri. Con i valori ottenuti, in
caso di guasto o dispersione si ottiene l’inter-
vento del solo dispositivo a valle, garantendo
la continuità di servizio per le utenze non inte-
ressate al guasto. L’applicazione considera
per la scelta dei differenziali il sistema TT con
i limiti di tempo imposti dalla norma Cei 64-8 e
per le correnti dei limiti ragionevoli per il coor-
dinamento con l’impianto di terra. È bene ri-
cordare che il valore di Idn 3.000 mA (3A) cor-
risponde in ambiente ordinario ad un valore di
resistenza di terra non superiore a Re 16
.
Nel sistema TN-S tali limiti possono essere ri-
valutati, in particolare per la corrente di inter-
vento che può essere impostata sui dispositivi
a monte a valori di qualche decina di ampère.
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