Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 11

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ttualità
e
lettrotecnica - aprile
2015
- numero
3
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Lo scenario dei consumi e tre proposte
ASSIL/ANIE
Aristide Stucchi
Sono sufficienti alcune cifre sui consumi per comprendere l’importanza
che l’illuminazione riveste nel consentire un importante risparmio ener-
getico. Secondo i dati Terna (2012), in Italia si ha un consumo annuo di
energia elettrica di 307 TWh, di cui 131 TWh nell’industria, 101 nel terzia-
rio, 70 nel residenziale e 5 in agricoltura. L’Agenzia Internazionale del-
l’Energia (IEA) ci offre altri dati: sono dedicati all’illuminazione il 9% del-
l’energia utilizzata dall’industria, il 28% dei consumi nel terziario e il 14%
nel residenziale. Complessivamente quindi i consumi di energia elettrica
per l’illuminazione in Italia nei vari settori rappresentano il 18% del totale
dei consumi di energia elettrica, pari a 56 TWh che corrispondono a 28
Mt di CO
2
emessa nell’atmosfera equivalenti a 10,5 Mtep. Se ne deduce
in modo inequivocabile come una illuminazione correttamente progetta-
ta e gestita possa aiutare il contenimento dei consumi. Il risparmio ener-
getico è quindi un importante driver (anche se non l’unico) per spingere
il settore dell’illu-
minazione.
La riduzione delle
emissione di CO
2
può essere otte-
nuta anche grazie
ad una politica
energetica corret-
ta in ambito illumi-
notecnico. La no-
stra Associazione
è attenta a questi
temi e propone
alcune politiche
attive con la cer-
tezza che intro-
durre a tutti i li-
velli tipologie efficienti di illuminazione consenta di diminuire drastica-
mente i consumi. Da questo punto di vista l’Associazione si sta facen-
do promotrice di tre importanti iniziative: rendere obbligatorio un au-
diting energetico degli impianti di illuminazione della pubblica ammi-
nistrazione, propugnare una proposta di defiscalizzazione, oggi solo
per le persone fisiche, da estendere anche alle persone giuridiche,
infine spingere verso una riduzione del contributo INAIL per tutte le
aziende che inseriscano nei propri piani di adeguamento per l’illumi-
nazione, sia ordinaria che di emergenza, i requisiti del D.L. 81 del
2008. Da nostre analisi abbiamo stimato che, senza alcun intervento
particolare, ma solamente sostituendo il 2% degli attuali corpi illuminan-
ti con nuove fonti di illuminazione più efficienti, si possa ottenere una ri-
duzione di circa 1,7 TWh dei consumi energetici corrispondenti a 0.8 MT
di CO
2
e 0,3 Mtep di petrolio. Si tratta di un risparmio medio di oltre il
30% in un orizzonte temporale di 5 anni. IEA fornisce un dato interessan-
te: con le attuali tecnologie - quindi già offerte oggi dal mercato - nell’il-
luminazione si potrebbero ridurre i consumi sino al 38%. Se le tre propo-
ste di cui s’è detto prima (auditing energetico, defiscalizzazione e ridu-
zione contributo INAL) potessero essere attuate, stimiamo che sarebbe
possibile passare ad una sostituzione notevolmente superiore dei corpi
illuminanti, dal 2% al 6%, con un conseguente risparmio che passereb-
be da 1,7 TWh a 6 TWh (da 0,8 Mt di CO
2
ai 3 Mt, corrispondenti relati-
vamente a 0,3 Mtep e a 1,1 Mtep). Sempre, è bene ribadirlo, non con
fantascientifici strumenti ma solo con l’uso di tecnologie già consolidate.
Le Norme e l’impegno nella loro creazione
Fabio Pedrazzi
Ogni tecnico può facilmente constatare che nei manuali di illuminotecni-
ca i testi riguardanti l’illuminazione e l’esigenza del contenimento dei re-
lativi consumi sono passati da poche righe a molte pagine e a interi ca-
pitoli. È questo un segnale certo della consapevolezza dell’importanza
del problema. Può quindi far sorridere che solo nel 2010 l’Europa, con le
sue direttive, si sia accorta che nella classificazione di un edificio dal
punto di vista energetico è necessario tener conto anche di questa te-
matica. La presa di coscienza è certamente importante, specie se si tie-
ne conto delle cifre prima espresse, in modo particolare per i settori ter-
ziario e industriale. È quindi ovvio e naturale inserire l’illuminazione all’in-
terno della politica, tesa a definire regole per la realizzazione di edifici a
basso impatto energetico. La Direttiva del 2010 sulla prestazione ener-
getica dell’edificio prende in considerazione, a livello di principio, la ne-
cessità che nel calcolo degli indicatori economici si tenga conto anche
dell’illuminazione. Il ruolo dell’Associazione in questa vicenda è fonda-
mentale. Infatti,
da questa assun-
zione di principio
a livello normativo
alla traduzione in
termini operativi
di cosa ciò signifi-
chi, ci passa un
intero universo di
complessità, che
richiede una forte
interazione tra
l’intero comparto
dell’industria illu-
minotecnica e il
mondo dei deci-
sori (i ministeri che si occupano di tradurre in regole applicative i princi-
pi della Comunità Europea). L’Associazione ha a questo proposito costi-
tuito una Task Force proprio finalizzata a consentire una traduzione di ta-
li concetti in norme tecniche. Il tema è complesso. Parlare di illuminazio-
ne non significa solo parlare di puro risparmio energetico ma di un insie-
me di fattori – se ne parlerà – che consentono di coniugare luce, energia
e benessere delle persone. Allo stato attuale le norme tecniche di cui di-
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