a
ttualità
e
lettrotecnica - aprile
2015
- numero
3
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sponiamo sono inadeguate ad affrontare un argomento così complesso.
Specie se si prende atto che stiamo vivendo un momento di importante
evoluzione tecnologica che vede la sempre maggiore presenza (oltre al-
le sorgenti tradizionali) dei LED. I normatori e i tecnici si trovano di fron-
te alla necessità di dare risposte a questioni di principio di alto profilo
con normative che sono nate in un momento tecnologico e storico diver-
so dall’attuale. Non è facile trovare lo spartito musicale corretto con cui
suonare gli strumenti a disposizione. La Task Force che l’Associazione
ha costituito ha proprio questi obiettivi. È infatti attiva nei confronti delle
istituzioni per fornire loro elementi di facile lettura in modo da evitare ec-
cessive semplificazioni (anche di tipo progettuale: ad esempio il sempli-
cistico calcolo dei rapporti lumen/watt), oppure soluzioni progettuali
troppo complesse che sarebbero di difficile applicazione pratica. Oc-
corre inoltre tenere conto del fatto che la direttiva richiede di considera-
re e calcolare i nuovi indicatori economici non solo per le nuove realizza-
zioni - qui si interviene più facilmente - ma anche per il costruito pregres-
so, che può essere soggetto a ristrutturazioni di un certo impegno dove
la possibilità di intervento per il progettista è limitata da un maggior nu-
mero di vincoli oggettivi. Va considerato inoltre che la partita a livello nor-
mativo non si gioca più solo sul tavolo “italiano”, ma anche su quello eu-
ropeo, dove si scontrano esigenze di altri paesi tali da esprimere anche
diversità di vedute, per storie e tradizioni progettuali diverse, per il diver-
so peso che viene attribuito ai consumi energetici rispetto ad altre carat-
teristiche dell’impianto di illuminazione. Come si intuisce, il quadro è tale
da richiedere conse-
guentemente un’atti-
vità di esperti. L’Asso-
ciazione può vantare
al proprio interno per-
sonalità di valore in-
ternazionale in grado,
grazie al loro know
how, di costruire un
quadro normativo di
ottima qualità, con un
approccio non azien-
dale ma tale da consi-
derare come centrale
il fruitore, che deve
trovare, entrando in
qualunque ambiente
(casa ufficio ecc.), si-
curezza, comfort e –
evidentemente – im-
pianti a basso consu-
mo energetico: il mi-
glioramento dell’am-
biente non è procra-
stinabile.
I sistemi di illuminazione intelligente
e la necessità della loro divulgazione
Roberto Barbieri
La questione dei benefici che oggi ci vengono consentiti in ambito illu-
minotecnico dalle nuove tecnologie è centrale. Si tratta di benefici pre-
stazionali certamente importanti, che non ci devono però far dimentica-
re, oggi più che
mai, che l’aspetto
qualitativo espres-
samente correlato
all’illuminazione ha
una valenza parti-
colare. In questi an-
ni infatti la perce-
zione dell’importan-
za del comfort visi-
vo è notevolmente
aumentata. I bene-
fici di una buona il-
luminazione sono
noti da decenni ma
mai come in questi
ultimi anni, proprio
grazie alle nuove tecnologie, si è messo al centro, come fruitore della lu-
ce, l’uomo. Non a caso oggi si parla di Human Centric Light, e non a ca-
so, grazie alle nuove tecnologie e all’esigenza di comfort, si discute og-
gi dei sistemi di gestione intelligente dell’illuminazione. In una prima fa-
se credo abbia senso concentrare l’attenzione sui sistemi di gestione in-
telligenti per interni, sebbene il tema possa essere declinato in senso
generale anche per gli esterni, come ad esempio nel caso degli impian-
ti di illuminazione pubblica. Certamente i benefici della Human Centric
Lighting sono più evidenti nell’ambito degli ambienti interni, dove l’uomo
svolge la maggior parte delle sue attività quotidiane, siano esse lavora-
tive, di svago oppure domestiche. Come è noto, i moderni sistemi di illu-
minazione consentono oggi la regolazione della luce nel senso più am-
pio del termine. Non si tratta infatti di una “semplice” regolazione della
quantità di luce che si desidera (procedura utilizzata anni or sono), ma
anche (e direi, sempre più) della possibilità di modificare la luce dal pun-
to di vista cromatico e qualitativo, adattandola alle nostre esigenze spa-
zio-temporali. Stiamo parlando di caratteristiche dell’illuminazione che
hanno un importante influsso sui comportamenti umani, specie sui bio-
ritmi, come è dimostrato da numerosi studi scientifici, e conseguente-
mente sul comfort stesso di ognuno di noi. Qual è lo sforzo che ci com-
pete? Rendere queste caratteristiche sempre più fruibili dal mercato, in-
formando in modo tempestivo e comprensibile il grande pubblico e tutti
coloro che devono prendere una decisione su questo tema importante.
C’è bisogno quindi di una buona comunicazione a tutti i livelli del pro-
cesso decisionale con una informazione che deve essere trasmessa e
compresa in modo chiaro, esplicitando quali siano le potenzialità di una
corretta e buona illuminazione: un bene a cui non si può e non si deve ri-
nunciare. Un documento in uscita dalla nostra Associazione rende evi-
denti questi obiettivi. Si tratta della pubblicazione intitolata “Illuminazio-
ne intelligente nel settore terziario” anche se le tematiche presentate
possono essere applicate anche in ambito residenziale. Lo sforzo prin-
cipale è stato quello di comunicare i benefici di una buona illuminazione,
classificando le possibilità di gestione della luce grazie a un sistema in-
telligente. L’evoluzione di tali sistemi deriva in modo particolare dall’uso
- e dalla stessa evoluzione - dei LED e della sensoristica necessaria per
far sì che questi sistemi intelligenti possano rilevare, ad esempio, la pre-
senza di persone o le caratteristiche dell’illuminazione naturale disponi-
bile in quel momento. In questo modo è possibile gestire l’illuminazione
artificiale da un punto di vista sia quantitativo che qualitativo (come ad
esempio la sua caratteristica cromatica). E tutto ciò oggi è facile anche
grazie alla tecnologia a LED. Lo sforzo sulla classificazione delle carat-
tavola rotonda