a
ttualità
e
lettrotecnica - aprile
2015
- numero
3
16
della correttezza
del progetto e del
ruolo fondamentale
del progettista illu-
minotecnico.
A questo proposito
l’UNI sta predispo-
nendo una norma-
tiva su quali deb-
bano essere i para-
metri minimi del
progetto; non sfug-
ge che tale scelta
porti a definire an-
che la figura del
progettista, cioè di
colui che, nella sua
professione, segue
quanto gli è indicato da normativa, scienza e coscienza. E se la fun-
zione della luce, ancora prima di realizzare bassi consumi, è quella di
garantire il miglior comfort per le persone, la funzione del progettista
illuminotecnico è centrale, non solo nel terziario, ma anche nella rea-
lizzazione di piani della luce e nell’illuminazione pubblica. Spesso la
banale sostituzione uno contro uno degli apparecchi non rappresenta
la soluzione migliore. Ne deriva che per l’Associazione sia fondamen-
tale determinare un forte legame con il progettista.
Un secondo aspetto si riferisce alla necessità che il progettista otten-
ga dall’industria dati illuminotecnici prestazionali del prodotto
espressi in maniera univoca e certa. Per questa ragione in questi ul-
timi anni sono state elaborate varie norme a livello internazionale che
esplicano i criteri con cui tali parametri devono essere resi pubblici:
flusso luminoso, resa cromatica ecc. diventano valori non casuali ma
determinati con metodologie di prova univoche. Tali norme non pos-
sono che essere in continuo aggiornamento, proprio perché le tecno-
logie a cui si riferiscono sono in altrettanto fortissima evoluzione.
L’associazione ha cercato di creare un sistema di univocità nella pre-
sentazione dei dati (Assil Quality) in modo che il progettista che sce-
glie un determinato apparecchio, a realizzazione terminata, ritrova
per quell’apparecchio le caratteristiche illuminotecniche progettuali.
Entra in gioco a questo punto il terzo attore del sistema: l’installatore.
L’industria e il progettista fanno la loro parte. Non dobbiamo dimenti-
care che l’installatore deve installare secondo il progetto.
L’analisi di quanto successo in questi ultimi anni ha dimostrato che in
questa ultima fase c’è qualche lacuna. In particolare possiamo rile-
vare l’importanza che l’installazione degli apparecchi di illuminazio-
ne sia coerente al progetto, poiché installando prodotti similari, con
caratteristiche illuminotecniche diverse da quelle previste, spesso
viene vanificato quanto indicato in fase progettuale.
Quindi è necessaria una corretta informazione affinché tutta la filiera
del lighting si muova in maniera univoca. A questo proposito rilevia-
mo l’importanza di una serie di convegni realizzati dall’Associazione
con le UNAE regionali al fine di trasferire questo messaggio che ten-
de ad indicare l’importanza dei parametri illuminotecnici. La luce na-
turale cambia la propria temperatura di 5000 K e l’illuminamento di
4000 lm nel corso di una giornata. Tali variazioni sono fondamentali
per la nostra vita, così come è fondamentale l’apporto della luce ar-
tificiale che modifica tali parametri. Ecco perché risulta importante
quanto ha fatto l’industria nello studio di apparecchi, ottiche e siste-
mi in grado di cambiare la temperatura di colore. È necessario però
che industria, progettisti e installatori, tutta la filiera - inclusa la catena
distributiva - lavorino di comune accordo, conoscendo necessità, esi-
genze e caratteristiche dei componenti illuminotecnici.
Solo così il progetto raggiunge lo scopo. Senza che si dimentichi la
necessità di adeguarsi alle norme, spesso colpevolmente disattese.
Norme e tecnologie: un cammino comune
Fabio Pedrazzi
Viviamo un momento di
grandissima evoluzione. Lo
sforzo che vede impegnati
tutti gli attori della filiera è - e
deve essere - notevole.
In qualche modo si tratta an-
che di reimparare il mestie-
re. I costruttori da questo
punto di vista hanno già fat-
to passi interessanti e signi-
ficativi e lo si vede sempli-
cemente prendendo in con-
siderazione i nuovi prodotti
apparsi sul mercato. Altro
sforzo da compiere è quello
dell’adeguamento delle norme tecniche all’evoluzione del mercato e
delle tecnologie. Cambia anche il ruolo - fondamentale - del progetti-
sta. Dalla scelta del numero di apparecchi e della loro collocazione si
deve passare all’analisi complessiva delle tematiche dell’illuminazio-
ne. La sfida è interessante e l’Associazione vuole accompagnare gli
attori coinvolti in un percorso utile anche da un punto di vista profes-
sionale.
La qualità aziendale
Roberto Barbieri
Va messo l’accento anche
sui rischi insiti nella facilità
d’uso dei prodotti.
Oggi uno dei rischi maggiori
è quello di pensare che si
possa fare tutto dal punto di
vista del progetto e dell’in-
stallazione, senza tener con-
to delle competenze dell’in-
dustria che crea i prodotti e i
sistemi e dei vari interlocuto-
ri in gioco, progettisti e in-
stallatori. Si tende spesso a
considerare che l’illumino-
tecnica, specie per quanto
riguarda i sistemi intelligenti,
sia in buona parte una derivazione dell’elettronica e conseguentemen-
te si privilegia questo aspetto arrivando alla errata conclusione che chi
si occupa di elettronica - e non di luce -può conseguentemente offrire
servizi in ambito illuminotecnico.
tavola rotonda