a
ttualità
e
lettrotecnica - gennaio/febbraio
2017
- numero
1
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La modalità VI definita anche come UPS interattivo, in condizioni norma-
li di funzionamento alimenta il carico tramite il bypass e l’inverter che
corregge la tensione verso il carico. La sigla VI definisce che la tensione
(V) in uscita è indipendente (I) da quella in ingresso, poiché viene rego-
lata dall’inverter. La definizione UPS VFD viene definita anche di tipolo-
gia off line o di riserva: in condizione di funzionamento normale il carico
è alimentato dalla rete direttamente attraverso il bypass statico. Quando
le grandezze elettriche della rete di ingresso escono dalla tolleranza, il
carico viene alimentato dall’inverter (da batterie).
La sigla VFD, identifica tensione (V) e frequenza (F) in uscita UPS dipen-
denti (D) dalla tensione e frequenza in ingresso.
In questa parte 3 vengono inoltre descritti i metodi di prova e i requisiti
di rendimento, che tengono conto della modalità di funzionamento de-
scritta sopra ai vari livelli di carico.
Un altro documento a cui fare riferimento per i rendimenti degli UPS è si-
curamente il Codice di Condotta Europeo “Code of Conduct”: l’adesio-
ne a questo codice di condotta da parte delle aziende è volontario e ha
l’obiettivo di ridurre il consumo dell’energia e il miglioramento dell’effi-
cienza. Per quanto riguarda gli aspetti ambientali menzioniamo la norma
62040-4. La parte 5 della norma è attualmente in fase di sviluppo e ri-
guarda le apparecchiature in tensione continua.
Quando gli UPS sono destinati ad alimentare apparecchiature che devo-
no garantire la sicurezza delle persone, questi, oltre a rispondere alle
norme di prodotto, devono essere dichiarati dal costruttore conformi al-
la norma EN50171 (Central Power Supply).
Per quanto riguarda le normative antisismiche UPS, nel panorama italia-
no al momento non è presente una normativa specifica sul tema antisi-
smico dedicata alle apparecchiature UPS. In molti casi si fa riferimento
ad alcune linee guida, a normative antisismiche relative agli edifici op-
pure a normative generali che si applicano principalmente alle apparec-
chiature elettriche e nello specifico sui test da eseguire. Vista comunque
l’importanza e l’attualità del tema, si è deciso di sottoporre all’attenzione
del SC22 UPS del CEI, la possibilità di inserire nella norma di prodotto
dei riferimenti che possano aiutare i costruttori ad affrontare questa te-
matica.
Mascagni
Quanto all’aspetto normativo, gli UPS sono dotati di specifiche norme di
prodotto armonizzate, cioè le IEC EN 62040. Esse, nelle parti relative al-
la sicurezza e alla compatibilità elettromagnetica, costituiscono un me-
todo diretto per la valutazione della conformità CE.
Per quanto riguarda invece le prestazioni e i metodi di prova, la EN
62040-3 ha incluso oramai anche i requisiti di efficienza, di cui abbiamo
visto l’importanza acquisita. È in fase di valutazione una revisione dei re-
quisiti di efficienza per tipologia di UPS e per livelli di carico, al fine di
garantirne l’allineamento con la classificazione del Codice Europeo “Co-
de of Conduct (CoC)”.
Di più recente pubblicazione è la EN 62040-4, relativa ad aspetti am-
bientali con metodologia di self assessment, la cui piena applicazione
non è ancora stata attuata.
Sempre sulla scia dell’ottimizzazione dei consumi energetici è in fase di
sviluppo la EN 62040-5 che riguarda UPS con tensione di uscita in CC
inferiore a 1500V. Sono infatti allo studio o in fase di realizzazione cam-
pione alcuni data center, impianti particolarmente energivori, alimentati
in continua al fine di evitare conversioni di energia da CA a CC e vice-
versa, prevenendone così le perdite conseguenti.
tavola rotonda