a
ttualità
e
lettrotecnica - gennaio/febbraio
2017
- numero
1
15
meno sui grandi data center. Comunque le batteria agli ioni di litio han-
no alcune caratteristiche facilmente comprensibili e recepibili dal mer-
cato: innanzitutto si tratta, rispetto alle batterie al piombo, di un prodotto
“politicamente corretto”, inoltre la vita delle batterie agli ioni di litio è sen-
sibilmente superiore di quelle al piombo. Tali caratteristiche, facilmente
comprensibili per il cliente, unite alla riduzione dei costi, porteranno cer-
tamente ad uno sviluppo del mercato.
Mascagni
Dal punto di vista tecnologico, tirano la volata le applicazioni IT, come i
data center, con i loro requisiti di alta efficienza, cioè rendimenti che limi-
tano al minimo le perdite e i costi ad esse connesse sia in termini ener-
getici che di smaltimento.
Da qui l’uso sempre più spinto delle tecniche di commutazione multili-
vello dei semiconduttori di potenza, il cuore tecnologico di raddrizzatori
ed inverter. Parallelamente si fanno strada nuovi dispositivi di commuta-
zione, i transistor Silicon Carbide (SiC), che permettono di lavorare a fre-
quenze di commutazione più elevate, ma riducendo le perdite, nonché
le dimensioni e i pesi e pure i costi di componenti passivi (parti magne-
tiche e dissipatori). La riduzione delle dimensioni consentita dalle inno-
vazioni tecnologiche appena menzionate e l’uso di architetture transfor-
mer-free stanno permettendo un uso sempre più spinto di soluzioni mo-
dulari a cassetti estraibile a caldo. Di particolare successo le soluzioni
basate su un singolo e compatto cassetto da alcune decine di kVA in cui
è racchiusa tutta la tecnologia di un intero UPS. La flessibilità che si ot-
tiene componendo una serie di tali ‘mattoni’ di base permette di ‘costrui-
re’ un’ampia gamma di potenze fino ai MVA. I vantaggi sono su più fron-
ti: dimensionamento secondo le reali necessità e possibilità di future
espansioni grazie alla scalabilità; alta affidabilità data dalla ridondanza
interna N+X, dalla ripetitività costruttiva, dalla ridotta possibilità di errore
umano degli operatori; riduzione al minimo delle possibilità di fuori ser-
vizio e semplicità e rapidità delle attività manutentive.
Sul fronte degli elementi di accumulo, le batterie, non si intravedono a
brevissimo particolari novità. Le batterie al litio, a parte i costi, sembrano
al momento ancora più adatte ad un uso ciclico di continua scarica e ca-
rica, piuttosto che ad un uso in tampone con scariche occasionali tipi-
che degli UPS. E’ comunque vero che non presentano il problema dello
smaltimento del piombo e che le batterie al piombo sono tecnologica-
mente ‘ferme’ ormai da decenni.
Benedetti
Indubbiamente ci sono al momento due importanti sfide che ci stimola-
no maggiormente: la prima è quella di progettare UPS con efficienze
sempre maggiori, come richiesto dalla Direttiva Europea sull’Ecodesign,
e la seconda, da esplorare completamente, è quella relativa all’integra-
zione dell’UPS all’interno del processo di innovazione denominato Smart
Factory – industria 4.0.
Le norme
Maramotti
Nell’ambito dei gruppi di continuità sulla normativa tanto è stato fatto e
tanto è ancora da fare. Gli UPS hanno come riferimento due o tre norme
importanti. Di fatto il Sotto Comitato 22 del CEI ha recentemente emana-
to alcune normative riguardanti l’ambiente. Inoltre negli anni passati è
stato fatto molto ordine su normative che davano ampio spazio di inter-
pretazione, consentendo al marketing delle aziende di realizzare tecno-
logie tra loro estremamente eterogenee e quindi di difficile classificazio-
ne. Il mercato e le aziende UPS hanno richiesto che si facesse ordine e
ciò ha consentito la caratterizzazione di tre principali tecnologie (VFI, VI,
VFD). Oggi è attuale la revisione della EN 50171, che regola il funziona-
mento e le caratteristiche dei soccorritori di emergenza, la cui distinzio-
ne, tipica qualche anno fa con gli UPS, è oggi superata dal tipo di pro-
duzione aziendale che può essere afferente ad entrambi i prodotti. Oggi
le aziende non producono solo soccorritori o solo UPS, ma in genere en-
trambi, spesso simili fra di loro. Inoltre le attuali vicende legate al terre-
moto nel nostro Paese lasciano immaginare la necessità di avere anche
per gli UPS delle normative afferenti al fenomeno. Riteniamo, infatti ne-
cessario che anche gli UPS, forniti di determinati standard costruttivi,
possano essere dichiarati compatibili con determinati livelli di sismicità
in modo da offrire reali garanzie di sicurezza.
Va rilevato infine che in molti paesi del mondo le normative locali sono
più importanti delle normative europee e internazionali, e spesso pre-
sentano con queste evidenti differenze. Ciò crea difficoltà al mercato
poiché non sempre è facile per un’azienda adeguare i propri prodotti a
quanto viene richiesto in un determinato paese, che può anche rappre-
sentare solo una nicchia di mercato.
Il desiderio generale è che si giunga ad un riconoscimento comune e
condiviso delle normative in ogni paese.
Enrico Pensini – fondatore e Presidente di SIEL Spa - è dal 14 ottobre
2016 il nuovo Presidente del Gruppo UPS. All’interno della realtà di
ANIE Automazione, associazione aderente a Federazione ANIE, il
Gruppo UPS rappresenta i principali e più qualificati costruttori di
gruppi statici di continuità.
Enrico Pensini ha iniziato la sua attività lavorativa nel 1961 presso il
reparto collaudi della società CGE e successivamente presso Sie-
mens. Dopo questa esperienza è passato agli uffici commerciali di
costruttori di Gruppi di continuità: SICE e Silectron. Nel 1983 ha co-
fondato la SIEL Spa che costruisce UPS, inverter, commutatori statici.
All’interno del Gruppo Tecnico UPS Davide Maramotti, Marketing Ma-
nager di BTicino/Legrand, ha assunto il ruolo di Coordinatore del pa-
nel coadiuvato in questo incarico da Maurizio Tortone, Product Mana-
ger di Riello UPS, in qualità di suo Vice.
Il vertice del Gruppo UPS in ANIE
