Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 17

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ttualità
e
lettrotecnica - luglio/agosto
2017
- numero
6
Per determinare l’SCCR delle apparecchiature
è necessario prendere in considerazione tre
fattori: l’SCCR dei componenti, il potere di in-
terruzione dei dispositivi di protezione contro
le sovracorrenti e l’effetto dei dispositivi limita-
tori di corrente del circuito feeder. Le marcatu-
re dei prodotti o le istruzioni di installazione del
costruttore forniscono l’SCCR dei componenti,
mentre i poteri di interruzione possono essere
reperiti sulla targa dei dispositivi di protezione.
Secondo quanto previsto dalla UL 508A
SB4.3, i dispositivi limitatori di corrente pre-
senti nel circuito feeder possono essere utiliz-
zati per elevare le caratteristiche nominali dei
componenti dei branch circuit. Il valore della
corrente di picco limitata di un limitatore di so-
vracorrente presente nel circuito feeder de-
v’essere confrontato con l’SCCR del compo-
nente del branch circuit a valle. Se il valore di
picco della corrente limitata del feeder – in
corrispondenza della corrente di cortocircuito
presunta - è minore o uguale all’SCCR del
componente nel branch, quest’ultimo può es-
sere aumentato al valore della corrente di cor-
tocircuito presunta. Per i fusibili, non è possibi-
le utilizzare i dati di corrente limitata dichiarati
dai costruttori; infatti non c’è alcuna garanzia
che un fusibile venga sostituito con uno iden-
tico. Invece, per gli interruttori contrassegnati
come current limiter, possono essere utilizzati
i dati della corrente limitata dichiarati dai co-
struttori. È possibile migliorare l’SCCR di un
contattore, di un relè di sovraccarico, di un in-
verter o di qualsiasi altro componente del
branch circuit con le modalità prescritte; tutta-
via non è possibile migliorare il potere di inter-
ruzione degli interruttori automatici, dei fusibi-
li, o l’SCCR dei Combination Motor Controller
tipo F per mezzo di un dispositivo limitatore di
corrente a monte. Un altro metodo consiste
nell’utilizzare trasformatori di potenza per au-
Determinare l’SCCR
delle apparecchiature
Il quadro elettrico contiene alcuni dispositivi
che non forniscono protezione dalle sovracor-
renti. Ad esempio contattori, blocchi di distri-
buzione e sezionatori possiedono una caratte-
ristica nominale nota come SCCR, ovvero la
corrente nominale di cortocircuito. L’SCCR
rappresenta il livello di corrente di cortocircui-
to che questi dispositivi sono in grado di sop-
portare in modo sicuro quando sono protetti
da un dispositivo di protezione da sovracor-
rente specificato, così come indicato nella re-
lativa marcatura dell’SCCR.
I dispositivi che invece forniscono protezione
contro le sovracorrenti, come ad esempio in-
terruttori e fusibili, possiedono una caratteristi-
ca nominale (potere di interruzione) che indi-
ca l’entità della corrente di guasto che sono in
grado di interrompere in modo sicuro. Alcuni
dispositivi di protezione contro le sovracorren-
ti sono marcati con la dicitura “current-limi-
ting” e possono essere utilizzati per migliorare
l’SCCR dei componenti dei branch circuit. In
caso di guasto, i dispositivi limitatori di corren-
te reagiscono più velocemente rispetto ai nor-
mali dispositivi di protezione contro le sovra-
correnti (non limitatori di corrente).
Esistono due modi per determinare l’SCCR
delle apparecchiature: tramite prove o tramite
analisi. Poiché in molti casi le prove hanno co-
sti proibitivi, l’analisi rimane il metodo più diffu-
so. La norma UL 508A Supplement SB forni-
sce un metodo di analisi che prende in consi-
derazione “l’anello più debole” come base per
determinare l’SCCR delle apparecchiature.
Come SCCR di una apparecchiatura viene uti-
lizzato quello del componente con SCCR più
basso oppure il potere di interruzione del di-
spositivo di protezione contro le sovracorrenti
con caratteristiche nominali più basse.
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mentare l’SCCR del branch circuit; tuttavia si
tratta di una prassi non comune nei quadri
elettrici. Tale metodo può essere sfruttato in al-
tre applicazioni, poiché riduce la massima
corrente di guasto. A seconda del trasforma-
tore, la massima corrente di guasto nell’avvol-
gimento secondario potrebbe essere minore
di 5 kA; questo rende accettabile un SCCR di
default dell’apparecchiatura pari a 5 kA.
In che momento
è meglio valutare l’SCCR
Prendere in esame l’SCCR in fase preliminare
è fortemente raccomandato; preferibilmente
già in fase di progettazione: una volta che
l’apparecchiatura è stata installata, aumentare
l’SCCR è complicato e oneroso in termini di
tempo e denaro. Per gli impianti installati negli
USA, raggiungere il valore dell’SCCR neces-
sario può essere difficoltoso, specialmente se
l’apparecchiatura presenta un tipo di proget-
tazione standard: in questo caso la massima
corrente di guasto nei possibili punti di instal-
lazione finali può variare anche di molto. È
buona prassi, in fase di progetto, tenere conto
delle condizioni peggiori, ovvero la massima
corrente di guasto prevedibile. Questo obietti-
vo è conseguibile in due modi diversi.
Il primo consiste nello scegliere componenti
che diano come risultato un SCCR complessi-
vo sufficiente a far fronte alla condizione peg-
giore; il secondo consiste nel progettare il
quadro elettrico dell’apparecchiatura in modo
tale da poter applicare un fusibile o un inter-
ruttore limitatore di corrente specifico (con il
quadro opportunamente marcato) a monte
dell’apparecchiatura.
Conclusioni
I quadri elettrici che rispettano le linee guida
sull’SCCR sono appositamente progettati per
prevenire il rischio di elettrocuzione, incendi e
urti in caso di cortocircuito. Prendendo in con-
siderazione l’SCCR già in fase iniziale, i co-
struttori sono in grado di ottimizzare i tempi e i
costi legati al progetto. La semplice rispon-
denza ai requisiti normativi minimi sull’ SCCR
delle apparecchiature (in genere fissato a 5
kA) potrebbe non essere sufficiente.
Eaton offre ai propri clienti un’ampia gamma di
prodotti a norma e soluzioni che consentono
di soddisfare i requisiti in termini di SCCR. Tra
le soluzioni figurano una gamma completa di
fusibili serie Bussmann, interruttori automatici,
salvamotori e interruttori combinati per la pro-
tezione dei motori e limitatori di sovracorrente.
*Dirk Meyer, Manager
Industrial Control Division Applications, Eaton
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