Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 11

a
ttualità
e
lettrotecnica - settembre
2016
- numero
7
P
rovate ad andare sulla indispensabile Wi-
kipedia: le voci più attinenti al tema delle
misure sono due: Misure elettriche e Stru-
menti di misura per grandezze elettriche. La
prima – la cui edizione è del giugno 2015 - fa
una suddivisione classica delle misure: misure
su componenti, misure su circuii e misure im-
pianti. E nell’elenco delle misure più diffuse in-
dica quelle di differenza di potenziale, corrente
elettrica, resistenza elettrica, frequenza, poten-
za elettrica, e induttanza. La voce poi evidenzia
l’attuale evoluzione della tecnologia che è pas-
sata dagli strumenti elettromeccanici a quelli
elettronici, e cita alcuni ponti di misura come
quelli di Wheatstone, Maxwell, Shering e di De
Sauty. La seconda voce, più articolata, dopo
aver analizzato le unità misurate, mette in evi-
denza la struttura degli strumenti magnetoelet-
trici, elettromagnetici, elettrodinamici, termici,
elettrostatici, elettronici, a induzione, a lamelle,
e passa poi a analizzare alcuni parametri carat-
teristici come la portata, la classe e la risoluzio-
ne. Dalla voce si passa poi ad analizzare, su al-
tre pagine, le caratteristiche dei vari strumenti.
Tutto vero, tutto utile (come Wikipedia, del re-
sto), ma tutto molto molto classico, senza che
vengano tenuti in considerazione gli attuali si-
gnificati della misura.
La sparizione dei testi
In campo elettrotecnico, il primo testo scolastico
a sparire è stato proprio quello destinato al labo-
ratorio di misure elettriche, quello che spiegava
passo passo proprio come fare le misure prima
indicate, fino a quelle che prevedevano l’uso dei
ponti sopra citati. Perché? Perché la misura è
uno strumento (se ci viene perdonato il gioco di
parole) il cui scopo è quello non più di fare degli
esperimenti per comprendere meglio le leggi
dell’elettrotecnica, ma quello di comprendere
appieno il funzionamento degli impianti consen-
tendo di migliorare il loro livello di sicurezza e i
loro modi di operare, consentendo quindi di ot-
tenere un connubio di funzionalità e di conteni-
mento di consumi in un contesto di complessiva
sicurezza per l’impianto stesso e per gli utenti.
La misura, quindi, non è più, nemmeno nelle
scuole, un mero strumento di didattica, ma as-
surge a una attività tesa a raggiungere gli obiet-
tivi sopra elencati. E se questa è la tendenza
nelle scuole, figuriamoci se ciò non può avveni-
re anche sul luogo di lavoro. Anzi.
Misurare significa essere saggi
Il termine misura deriva da un antico termine
che significava saggezza. Del resto anche oggi
un uomo misurato denota un uomo saggio. Pe-
rò è bene declinare il termine – in campo elettro-
tecnico e nel campo delle misure elettriche – an-
che tenendo conto dei tempi. Una volta signifi-
cava determinare il “vero” valore di una gran-
dezza. Grazie a questo i primi strumenti di misu-
ra hanno consentito di tracciare un quadro com-
pleto della teoria e di realizzare i primi impianti
avendo contezza di cosa in essi stesse succe-
dendo. Ecco allora la nascita di nuovi strumenti,
e dei ponti citati prima. Da questo punto di vista
le due voci prima citate di Wikipedia sono para-
digmatiche ed è per questo
che le abbiamo definite “clas-
siche” nella loro esposizione.
Oggi la misura assurge a ben
altri scopi, senza sottovaluta-
re che gli scopi precedenti
mantengono comunque un
certo significato. Non a caso,
la saggezza, in campo pro-
fessionale, ha anch’essa altri
significati.
Il mondo delle
misure è cambiato
Le domande che nascono nel
campo delle misure, e alle
quali gli strumenti attuali ten-
dono a dare risposta sono le
seguenti: Quanto consumo?
E l’energia che utilizzo ha le
caratteristiche che voglio?
Devo pensare ad un’analisi
della rete? E come posso ave-
re la percezione esatta delle
grandezze misurate senza re-
carmi davanti allo strumento?
Il mondo della misura è stato sottoposto in questi
anni ad alcune variazioni che hanno dovuto tener
conto di nuove tecnologie e di nuove norme:
a partire dalla comunicazione dati e dalle
problematiche sulla sicurezza
degli impianti
mondi che cambiano,
misure che cambiano
E ha senso un report continuo delle misure? Ha
poi senso che lo stesso strumento di misura
consenta di comandare direttamente i dispositi-
vi elettrici di un impianto in modo da migliorare
complessivamente il funzionamento dell’impian-
to stesso? Non è il caso di arricchire l’impianto
con una strumentazione fissa che permetta di
ottenere quanto appena detto senza l’intervento
di un operatore? E con quale precisione va fatta
la misura? E serve per una verifica progettuale o
per la gestione dell’impianto? E non finisce qui.
L’installatore deve chiedersi quali siano le nor-
me che obbligano ad effettuare misure e quali
siano le misure da effettuare su quali impianti,
perché offrire sicurezza è un obbligo professio-
nale. Ma deve anche chiedersi quale strumento
è bene comperare e per quale misura, perché
non è sempre lo strumento più costoso è il più
adatto allo scopo e, nello stesso tempo, non
sempre il classico tester può essere lo strumen-
to buono per tutte le misure. La complessità del
mondo elettrico è oggi tale che si ripercuote sul-
la complessità delle misure, senza dimenticare
però che oggi il mercato offre soluzioni per risol-
vere la complessità delle misure, ma tali soluzio-
ni possono essere ottenute attraverso strumenti
di misura il cui uso non è assolutamente com-
plesso. Senza dubbio è più facile utilizzare uno
strumento multifunzione, essendo accompa-
gnati passo passo da quanto compare sullo
schermo, che ricordarsi di come effettuare la
misura di induttanza col metodo di Joubert (in fi-
gura). Nemmeno gli anziani se lo ricordano più.
11
di Dino Pellizzaro
1...,2,3,4,5,6,7,8,9,10 12,13,14,15,16,17,18,19,20,21,...52
Powered by FlippingBook