Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 6

a
ttualità
e
lettrotecnica - luglio/agosto
2015
- numero
6
6
seconda
edizione
del Premio
Cei-Volta
Il Comitato Elettrotecnico Italiano ha indetto il Premio Cei-Volta dedicato
al lavoro svolto dai membri dei Comitati Tecnici e SottoComitati Cei coin-
volti nello sviluppo della normativa, e che quest’anno giunge alla sua se-
conda edizione. Il Premio Cei-Volta vuole dare un riconoscimento ufficia-
le ai membri dei Comitati e SottoComitati del Cei che si sono distinti per
la dedizione, l’impegno e la competenza, nell’interesse della normazio-
ne e delle attività ad essa correlate. A partire dalla sua istituzione, nel
2014, il Premio Cei-Volta assume cadenza annuale e viene assegnato a
tre candidati scelti dal Comitato Esecutivo del Cei, su proposta della
Commissione di Valutazione (costituita dal presidente, dal direttore gene-
rale e dal direttore tecnico del Cei), fra una rosa di nomi indicati dai pre-
sidenti, vice presidenti, segretari e segretari tecnici dei Comitati e dei Sot-
toComitati Cei all’interno del proprio CT. Ogni candidatura deve essere
accompagnata dalle motivazioni che la sostengono. La Commissione di
Valutazione, sulla base delle segnalazioni pervenute, procederà allo spo-
glio delle schede e alla selezione delle candidature da presentare al Co-
mitato Esecutivo. I candidati scelti saranno premiati con un attestato di ri-
conoscimento e un distintivo nel corso dell’Assemblea Generale Cei
2016. La scheda per le candidature 2015 dovrà essere inviata entro il 27
febbraio 2016 alla Segreteria del Premio Cei-Volta per e-mail e può esse-
re scaricata dal sito
alla voce Eventi > Premi. Cei.
obbligo
di
etichettatura
per i
sistemi
di
riscaldamento
Dal 26 settembre 2015 tutti i prodotti e i sistemi per il riscaldamento, la
produzione e lo stoccaggio di acqua calda sanitaria immessi sul merca-
to dovranno essere accompagnati da un’etichetta energetica e rispetta-
re nuovi requisiti minimi di performance energetica per circolare libera-
mente in tutta l’Europa. Questi impianti rappresentano secondo la Com-
missione Europea circa il 30% del consumo di energia a livello europeo.
Pertanto incentivando la progettazione di prodotti ecocompatibili e l’uti-
lizzo dell’etichetta energetica, si stima che nel 2020 si possa arrivare ad
ottenere un risparmio energetico annuo pari a 56 milioni di Tep corri-
spondente ad una riduzione di emissioni pari a 136 milioni di tonnellate
di CO
2
. I Regolamenti n. 811/2013 e 812/2013 sull’etichettatura energe-
tica e 813/2013 e 814/2013 sulla progettazione ecocompatibile fanno
parte della strategia politica che l’Europa sta portando avanti sul tema
dell’efficienza dei prodotti e che ha, tra i suoi principali obiettivi, quello di
aumentare la consapevolezza dei consumatori finali nella scelta dei pro-
dotti più efficienti. I nuovi obblighi interessano gli apparecchi (elettrici, a
gas e a gasolio) per riscaldare gli ambienti e produrre acqua calda sa-
nitaria ma anche i sistemi realizzati combinando apparecchi di riscalda-
mento con dispositivi di controllo della temperatura e dispositivi solari.
Pertanto l’installatore che mette in servizio un sistema composto da ap-
parecchi e componenti di produttori diversi sarà chiamato a fornire, sot-
to la propria responsabilità, la classe di efficienza e l’etichetta energeti-
ca del sistema. Accade quindi che norme finora applicate a frigoriferi,
televisori e lavatrici, varranno dal prossimo settembre anche per gli im-
pianti idrotermosanitari. Tuttavia mentre l’etichetta di un elettrodomestico
è un elemento chiave per la scelta da parte del consumatore, l’etichetta
degli apparecchi/sistemi per riscaldamento ambienti e produzione di ac-
qua calda sanitaria può dare solo un primo orientamento nel processo
decisionale in quanto ad un elevata classe di efficienza energetica del
Possibile che ancor oggi un principio d’incendio generi tanto danno, come è
accaduto nel caso del disastro che ha messo in ginocchio l’Aeroporto di Fiu-
micino nei mesi scorsi e che continua a penalizzare fortemente il funziona-
mento dello scalo romano e dei trasporti nel Paese? Non secondo Aice, l’As-
sociazione che all’interno di Federazione Anie rappresenta le aziende produt-
trici di cavi per energia e accessori, cavi per comunicazione e conduttori per
avvolgimenti elettrici. “Non abbiamo certezze riguardo l’accaduto, ma a me-
no di concomitanze eccezionali, difficilmente un principio d’incendio per
cause elettriche scatena tanti danni in un tempo così rapido. Acondizione che,
ovviamente, siano usati i cavi adeguati” incalza Stefano Bulletti, Presidente
Aice. L’innovazione tecnologica incorporata nei cavi, infatti, consente di of-
frire un’adeguata sicurezza per prevenire gli incendi o limitarne gli effetti. In
particolare l’industria italiana è produttrice d’eccellenza di cavi LS0H (low
smoke zero halogen), che uniscono la capacità di non propagare l’incendio e
non rilasciare il calore con quella di avere una bassa emissione di fumi e gas
tossici, facilitando così l’intervento dei soccorsi nelle aree colpite da incendi.
Premesso che i danni da incendi per cause elettriche sono principalmente do-
vuti al fuoco e all’inquinamento da sostanze corrosive (quale è il cloro), i ca-
vi LS0H operano da diretti antagonisti di queste due cause, perché facilitano
la non propagazione dell’incendio e la sua autoestinzione, impedendo l’emis-
sione di gas nocivi. Se l’impianto è realizzato con questa tipologia di cavi, la
minore velocità di propagazione del fuoco permette interventi risolutivi con
danni ridotti, l’ambiente non si inquina con fumi che sono estremamente pe-
ricolosi per la vita umana, rendendo possibili rapidi interventi di bonifica per
rendere agibili le aree interessate. Le regolamentazioni edilizie di molti Pae-
si, però, attualmente non impongono obblighi riguardo all’utilizzo di cavi
LS0H. Scegliere prodotti sicuri in questi casi è la logica conseguenza di una
corretta informazione da parte degli organi legislativi competenti, rafforzata
da adeguate regolamentazioni nazionali, ma soprattutto dà una più diffusa
consapevolezza degli utenti finali delle differenze di rischio dovute ad impie-
ghi di tecnologie diverse.
“Su questo tema, la Comunità europea si è già adoperata emettendo una
norma di riferimento (ovvero il Regolamento Prodotti da Costruzione EU
305/11) – conclude il Presidente Bulletti. - Il regolamento CPR nasce in-
fatti per far fronte ad una delle preoccupazioni principali delle autorità eu-
ropee: la sicurezza delle persone e dei beni in caso di incendio. Sicurezza
che si è tradotta nella determinazione di criteri di valutazione delle presta-
zioni che i prodotti devono soddisfare in caso di incendio. La Commissio-
ne Europea ha quindi deciso di introdurre una classificazione specifica per
i cavi, riconoscendo l’importanza del loro comportamento al fuoco ed il lo-
ro ruolo in caso di incendio.
Detta classificazione si applica a tutti i cavi installati permanentemente
nelle costruzioni, siano essi per il trasporto di energia o di segnali, con con-
duttori di rame, alluminio o fibra ottica. Spetta ora alle autorità nazionali
di ogni Paese determinare quali classi di prestazione si applicano nei diffe-
renti ambiti. Le prestazioni di un prodotto, e quindi l’appartenenza ad una
determinata classe, devono essere poi controllate e certificate da organismi
indipendenti (notified bodies). Come Associazione dei Cavisti Italiani ci
adopereremo perché il recepimento del regolamento sia il più possibile
esteso e chiaramente normato in Italia a beneficio della sicurezza delle per-
sone, dei beni e delle attività di comune interesse. Ben consapevoli, pur-
troppo, che ad oggi l’utilizzo dei cavi LS0H è pari a circa un decimo del
consumo totale di cavi installati in opere civili (abitazioni, ospedali, musei,
centri commerciali, aeroporti)”.
incendio
Fiumicino:
la tecnologia ci
aiuta
a
limitare
i
danni
attualità
1,2,3,4,5 7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,...52
Powered by FlippingBook