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I
consumatori prediligono prodotti persona-
lizzati, e sono disposti a pagarli di più. Ciò
apre uno scenario davvero interessante per
l’industria manifatturiera, a patto che l’ordine
singolo sia gestibile con costi e tempi da pro-
duzione di massa.
Uno su un milione,
non uno di un milione
Il passaggio alla produzione specifica per il
cliente è già una realtà in alcuni segmenti in-
dustriali come la stampa, il packaging e l’auto-
motive. Nell’industria dell’imballaggio è ormai
possibile realizzare i (relativamente) pochi
pezzi per una campagna promozionale o il
lancio di un nuovo prodotto, senza rivoluzio-
nare i piani di produzione. Anche in ambito au-
tomobilistico è possibile costruire un veicolo
customizzato senza sovrapprezzo per il clien-
te. Il fattore abilitante in questi casi èintegra-
zione. Grazie alla progressiva digitalizzazione
a ogni livello di fabbrica e alla presenza delle
tecnologie di automazione, è possibile soddi-
sfare le recenti tendenze di acquisto. La reat-
tività e la flessibilità dei processi produttivi
consentono di ottenere oggetti personalizzati,
con ritmi da produzione di massa, ma senza
un aumento del costo unitario. Questo si tra-
duce in un vantaggio competitivo e in un mar-
gine allettante per l’industria manifatturiera di
ogni dimensione. Nonostante la corsa per ot-
tenere un valore aggiunto attraverso la perso-
nalizzazione del prodotto sia già iniziata, quel-
lo che ancora manca è il livello di automatizza-
zione necessario a livello di linea e di stabili-
mento. Ancora oggi le macchine devono es-
sere fermate per cambiare formato o per atti-
vare una diversa parte della macchina neces-
saria per le varianti di prodotto. Questo impli-
ca elevati tempi di produzione e vanifica in
parte i vantaggi della produzione di massa.
Il punto cruciale
della produzione su misura
I sistemi di trasporto costituiscono spesso il
collo di bottiglia nella produzione e devono
quindi possedere doti di flessibilità, integra-
zione e manutenibilità al pari delle altre parti
in movimento. Progettando il layout del siste-
ma per ottimizzare il footprint della linea e
programmando le logiche di smistamento dei
prodotti, è possibile variare velocità e accele-
razione di ogni singolo pezzo. Tenendo conto
dei flussi di produzione si possono evitare in-
gorghi, collisioni dei prodotti, travaso di liqui-
di (sloshing). In questo modo si migliora la
qualità del prodotto, si mantengono le linee
pulite, si riducono gli scarti ed è possibile au-
mentare il throughput, anche con lotti di pic-
cole dimensioni, fino al singolo prodotto.
Questa è personalizzazione di massa. Negli
anni si è passati da nastri trasportatori con
trasmissioni meccaniche, ai servo assi con
camme elettroniche. Ora è il momento di
compiere un passo in avanti nei sistemi di tra-
sporto con la tecnologia LLM (Long-stator Li-
near Motor).
Le soluzioni di trasporto lineare di nuova ge-
nerazione permettono di realizzare linee
compatte e flessibili, per la produzione effi-
ciente di lotti di qualsiasi dimensione, anche
unitaria.
a
ttualità
e
lettrotecnica - maggio
2017
- numero
4
La tecnologia LLM, se ben realizzata e inte-
grata nel sistema di controllo delle linee, con-
sente di movimentare oggetti in produzione in
maniera flessibile, veloce, precisa e program-
mabile, attuando comportamenti smart. A sal-
vaguardia della qualità del prodotto, del ri-
sparmio di materie prime e della pulizia e sa-
lute delle linee di produzione stesse.
Ad esempio deve rendere possibile la movi-
mentazione con velocità e accelerazioni otti-
mali, evitando collisioni e in modo da non tra-
vasare o agitare i liquidi (algoritmi antislo-
shing). Prendiamo un altro esempio. Una li-
nea di riempimento prevede ugelli multipli e
uno è guasto: il sistema di trasporto e smista-
mento registra l’informazione e non posiziona
nessun contenitore da riempire sotto l’ugello
fuori servizio. A fine linea nessuna bottiglia
vuota dovrà essere scartata.
Una corretta ingegnerizzazione dell’intero
LLM deve permetterne l’impiego in ambienti
industriali difficili, senza apporto di operatori
e con interventi minimi. Deve offrire inoltre
una diagnostica evoluta, oltre a modalità e
tempi di manutenzione più agevoli rispetto ai
sistemi di trasporto tradizionali.
Nicoletta Ghironi, Marketing & Communication
Manager B&R Automazione Industriale
di Nicoletta Ghironi*
Ecco un interessante metodo di automazione
che consente di realizzare una
produzione contrassegnata
da caratteristiche volute
dal cliente finale
fatti trasportare...verso la
personalizzazione di massa
L’integrazione con il sistema di controllo
di linea consente l’implementazione
di algoritmi di controllo del moto sofisticati
come l’antisloshing
(attivo sopra, disattivato sotto).
Il primario di questo motore a induzione è
uno statore lineare, componibile combinan-
do moduli curvi e rettilinei fino a formare il
percorso di trasporto desiderato, fino a un
massimo di 50 m. Nello statore troviamo le
bobine di eccitazione. Sopra lo statore, soli-
dale con esso, è posto un binario che serve
da guida di scorrimento per i carrelli traspor-
tatori.
Il secondario dell’LLM è costituito da vari
carrelli che scorrono lungo la guida posta
sullo statore. Questi carrelli sono dotati di
magneti permanenti che li tengono in ade-
renza allo statore e che sviluppano il campo
indotto che crea la forza propulsiva che
muove i carrelli stessi.
A differenza dei motori rotativi convenzio-
nali, rotore e statore sono come “srotolati”
lungo un percorso lineare e l’eccitazione
delle bobine, distribuite sul percorso di sta-
tore, viene controllata per muovere indipen-
dentemente i carrelli che sono una evoluzio-
ne del rotore classico. Il feedback di posizio-
ne di ogni carrello è fornito da un array di
sensori lungo il binario.
Il trasporto industriale
intelligente -
Come funziona?