Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 20

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al 1/7/2017 il Regolamento Europeo UE
305/2011 sui Prodotti da Costruzione
impone che tutti i cavi immessi sul mer-
cato debbano essere certificati CPR. Tale Re-
golamento garantisce il massimo livello di si-
curezza di beni e persone in caso d’incendio
all’interno di un edificio. È bene, da questo
punto di vista, comprendere meglio alcuni ter-
mini, in modo tale da capire meglio il contesto.
I livelli di sicurezza richiesti variano in base al
tipo di opera di ingegneria civile, dove con il
termine Opere di Ingegneria Civile si intende
le abitazioni, gli edifici industriali e commer-
ciali, gli uffici, gli ospedali, le scuole, le metro-
politane, le gallerie ecc.. Come si vede, un pa-
norama molto ampio in cui la sicurezza assu-
me una rilevanza fondamentale.
Anche il termine “prodotto da costruzione” de-
ve essere ben definito. Con tale termine si in-
tende qualsiasi prodotto destinato ad essere
incorporato in modo permanente nelle opere
di ingegneria civile (es: tendaggi, moquette,
infissi, porte ecc.). All’interno di questo regola-
mento (CPR) i cavi sono considerati prodotti
da costruzione e dal 1° Luglio 2017 è obbliga-
torio che i cavi stessi siano conformi alla Nor-
ma EN 50575:2014 + A1:2016.
Quando brucia un cavo
Come è noto, i cavi solitamente non sono la
causa principale di un incendio: essi tuttavia
possono condizionare lo scenario ed ostaco-
lare le operazioni di evacuazione. Da questo
punto di vista sono interessanti le osservazio-
ni che seguono, proprio perché individuano
gli eventuali punti deboli di questo importante
prodotto. I cavi possono bruciare molto ed
emettere grandi quantità di calore, special-
mente se installati a fascio e in grandi quanti-
tà, ciò comporta la propagazione dell’incen-
dio e la presenza di temperature più alte.
I cavi, bruciando, emettono fumo che può es-
sere più o meno opaco, come effetto di tale
circostanza può verificarsi una situazione (an-
che grave) di poca visibilità. I cavi, bruciando,
possono gocciolare, e ciò può portare all’inne-
sco o alla propagazione dell’incendio.
I fumi prodotti possono sviluppare grandi
quantità di gas acidi (es. cavi in PVC) e come
conseguenza si possono avere effetti di stor-
dimento, di lacrimazione e o di soffocamento.
I cavi devono essere quindi classificati in base
alla loro reazione al fuoco, valutando la propa-
gazione della fiamma, lo sviluppo di calore, fu-
mo ed acidità.
Le classi di reazione al fuoco
Le classi di reazione al fuoco applicabili in Ita-
lia sono le seguenti secondo norma CEI 46-
136;V1:
• B2ca-s1a,d1,a1– più performante
• Cca-s1b,d1,a1
• Cca-s3,d1,a3
• Eca – meno performante
dove B2ca, Cca, Eca indicano la classe di
reazione al fuoco mentre le sigle accessorie
indicano:
• prova fumi
s1a, s1b, s1, s2, s3
dove s1a è la più performante
• prova gocciolamento
d0, d1, d2
dove d0 è la più performante
• prova acidità (opzionale) a1, a2, a3
dove a1 è la più performante
Gli obblighi introdotti
dal Regolamento
Il Regolamento CPR introduce obblighi relativi
alla marcatura e alla necessità di dichiarazio-
ne di prestazioni:
La marcatura CE è la dichiarazione obbligato-
ria, rilasciata dal fabbricante di un prodotto re-
golamentato nell’Unione Europea, che dimo-
stra come il prodotto sia conforme ai requisiti
di sicurezza previsti dalle direttive applicabili.
Per i cavi la marcatura CE viene apposta nel-
l’etichetta prodotto.
Per quanto riguarda la Dichiarazione di Pre-
stazioni, essa deve contenere le seguenti in-
formazioni:
• Identificazione del prodotto
• Uso o usi previsti del prodotto
• Identificazione del fabbricante
• Sistema di riferimento AVCP
• Norma di riferimento
• Nome e numero dell’Organismo Notificato
• Classe reazione al fuoco dichiarata
• Timbro e firma del produttore
a
ttualità
e
lettrotecnica - aprile
2018
- numero
3
Gli ambienti e il rischio
A seconda del tipo di rischio incendi gli am-
bienti si dividono in alto, medio e basso rischio:
Sono ad alto rischio: Aeroporti, stazioni ferro-
viarie, stazioni marittime, metropolitane in tutto
o in parte sotterranee. Gallerie stradali di lun-
ghezza superiore a 500 m e ferroviarie supe-
riori a 1.000 m. Sono a medio rischio: Strutture
sanitarie, locali di spettacolo e di intrattenimen-
to, palestre e centri sportivi; Alberghi, pensioni,
motel, villaggi e residenze turistiche; Locali
adibiti ad esposizione e/o vendita; Aziende ed
uffici con oltre 300 persone presenti; scuole,
biblioteche ed archivi, musei, gallerie, esposi-
zioni e mostre; edifici ad uso civile, con altezza
antincendio superiore a 24 m. Gli ambienti ad
alto e medio rischio d’incendio richiedono cavi
con classi di reazione al fuoco più performanti
sempre in ottemperanza alle prescrizioni date
dal progettista. Su queste premesse, ITC, da
sempre attenta agli sviluppi normativi e tecno-
logici, ha aggiornato il proprio catalogo intro-
ducendo nuove gamme di prodotti anche per
applicazioni ad alto e medio rischio d’incendio.
Inoltre l’azienda realizza anche cavi persona-
lizzati su richiesta del cliente.
di Giorgio Capacciola, ITC Belden
cambiano le regole,
migliorano i cavi
Anzi le regole sono già cambiate (dal 1° luglio 2017),
e consentono la realizzazione di impianti
con una maggior sicurezza
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