Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 11

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ttualità
e
lettrotecnica - marzo
2015
- numero
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interruttori che operano a tensioni inferiori a
52 kV (il tipo di apparecchiatura che interes-
sa probabilmente gli elettricisti), la situazione
è completamente diversa. Esistono già alter-
native pratiche ed economiche, che rendono
completamente superfluo l’uso dell’SF 6 . Di
questa nuova generazione di interruttori a
media tensione privi di SF 6 , il migliore è
quello basato su una tecnologia di vuoto uti-
lizzata insieme a un isolamento solido. Oltre
all’impatto ambientale praticamente trascu-
rabile, gli interruttori di vuoto presentano an-
che molte altre caratteristiche vantaggiose.
A causa del comportamento degli archi elet-
trici nel vuoto (si spostano continuamente da
un punto all’altro sugli elettrodi, anziché pre-
sentarsi in una singola posizione), vengono
sempre estinti al primo azzeramento della
corrente. Negli elementi di commutazione a
vuoto l’erosione dei contatti è quasi inesi-
stente. Questo produce due importanti con-
seguenze. Innanzitutto, l’elemento di com-
mutazione non richiede alcuna manutenzio-
ne e, in secondo luogo, presenta una durata
di funzionamento elevatissima. I tipi più re-
centi, ad esempio, sono cer tificati per
30.000 cicli operativi. Il complemento ideale
dei moderni interruttori di vuoto a media ten-
sione è costituito da un isolamento solido,
prodotto utilizzando una colata di resina
epossidica. Questo approccio consente di
modellare le parti in modo da garantire le mi-
gliori prestazioni di isolamento possibili, con
componenti quali barre di distribuzione e in-
terruttori di vuoto integrati direttamente nel
componente stampato. L’uso di un isolamen-
to solido consente inoltre un eccellente con-
trollo dei campi elettrici nell’interruttore. Se
negli interruttori a media tensione si utilizza-
no componenti primari con forme convenzio-
nali, quali barre di distribuzione e altri con-
duttori, il campo elettrico tra le fasi e tra le fa-
si e la messa a terra viene distribuito in mo-
do tutt’altro che uniforme. Questo significa
che sono presenti aree con alte concentra-
zioni di campo, con un rischio di penetrazio-
ne parziale. Ciò potrebbe dare inizio a una
reazione a catena, che può portare a un fla-
shover. Tramite l’isolamento solido, invece,
gli ingegneri esperti in fenomeni di penetra-
zione e tecniche di deviazione del campo
possono realizzare componenti e isolamenti
per interruttori con forme tali da eliminare
completamente i flashover, ottenendo co-
munque un assieme complessivo con un de-
sign estremamente compatto.
Anche se negli interruttori con isolamento
solido il rischio di archi interni è molto limita-
to, come per qualsiasi altro tipo di interrutto-
re non è possibile garantire la totale assenza
di rischi. Gli interruttori con isolamento soli-
do presentano tuttavia un altro importante
vantaggio. Infatti, con una progettazione at-
tenta è possibile ridurre al minimo l’impatto
ambientale in caso di arco elettrico. A tale
scopo è necessario utilizzare una struttura
unipolare. Questo significa che l’unico tipo
di guasto interno possibile è costituito da un
corto circuito monofase, anziché da un corto
circuito tra fasi, potenzialmente più danno-
so. Nei migliori tipi di interruttori con isola-
mento solido, l’impatto degli archi interni vie-
ne ulteriormente ridotto tramite appositi as-
sorbitori. Oltre a convogliare fuori dal pan-
nello i gas e il fumo prodotti dall’arco, questi
dispositivi presentano anche un’elevata su-
perficie assorbente, che suddivide e filtra
notevolmente i gas, riducendone drastica-
mente la capacità di provocare danni e le-
sioni. Gli altri vantaggi degli interruttori con
isolamento solido, rispetto a quelli basati
sull’SF 6 , includono l’eliminazione dei costosi
e scomodi controlli di routine della pressio-
ne, che devono essere sempre eseguiti sulle
apparecchiature a SF 6 per garantirne il fun-
zionamento affidabile e sicuro, oltre al basso
costo di smaltimento alla fine del ciclo di vi-
ta. Infatti, i nuovi tipi di interruttori con isola-
mento solido sono espressamente progettati
per consentire il riciclaggio semplice ed
economico dei relativi componenti.
Per le applicazioni a media tensione esiste
pertanto un’alternativa agli interruttori SF 6
che, oltre a eliminare la necessità di utilizza-
re questo gas nemico dell’ambiente, offre
anche notevoli vantaggi intrinseci. Gli inter-
ruttori con isolamento solido sono sicuri,
compatti ed estremamente economici, so-
prattutto se si considerano i costi dell’intero
ciclo di vita. Offrono prestazioni affidabili, ri-
chiedono una manutenzione minima e pre-
sentano una vita utile estremamente lunga.
Quali motivi possono esserci dunque per
continuare a utilizzare gli interruttori SF 6 a
media tensione? In realtà, nessuno. Occorre
pertanto informare correttamente gli elettrici-
sti e i loro clienti, affinché evitino di utilizzare
apparecchiature SF 6 per tutte le nuove in-
stallazioni. In breve, i tempi dell’SF 6 sono or-
mai finiti ed è arrivato il momento di passare
a una tecnologia più moderna ed ecologica.
Eaton fornisce soluzioni a rispar-
mio energetico per aiutare i clien-
ti a gestire in maniera efficace
l’energia elettrica, idraulica e mec-
canica. Eaton ha circa 101.000 di-
pendenti e vende i suoi prodotti a
clienti in oltre 175 paesi.
Il settore Electrical di Eaton è lea-
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vanta esperienza nei seguenti
campi: distribuzione dell’energia
e protezione dei circuiti, protezio-
ne dell’alimentazione di emergen-
za, controllo e automazione, illu-
minazione e sicurezza, soluzioni
strutturali e dispositivi di cablag-
gio, soluzioni per ambienti diffici-
li e pericolosi e servizi di ingegne-
rizzazione.
Un breve profilo
di Eaton
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