a
ttualità
e
lettrotecnica - novembre
2011
- numero
9
1
L’intelligenza tecnica
I
l mondo nel quale viviamo, è sempre più condizio-
nato dalla tecnica, come ho ripetuto molte volte an-
che dalle pagine di questa rivista. «Il termine tecni-
ca (dal greco
τέχνη
(téchne), "arte" nel senso di "peri-
zia", "saper fare", "saper operare") è l'insieme delle nor-
me applicate e seguite in una attività, sia essa esclusi-
vamente intellettuale o anche manuale (wikipedia)».
Saper usare correttamente i prodotti
della tecnica
Ogni giorno ci confrontiamo per scelta o per necessi-
tà, con manufatti più o meno recenti, e si deve saper-
lo fare nel modo appropriato. Ad esempio un uso cor-
retto, sicuro ed economico dell'impianto di riscalda-
mento, vuole che si sappia come si regola un termo-
stato, o come si sblocca una caldaia. I moderni manu-
fatti così come le automobili devono essere usati in
modo tecnico (azionando impropriamente il pedale
dell'acceleratore al posto del freno, non si ottiene l'ef-
fetto desiderato di una fermata, ma quello diametralmente opposto di
uno spostamento).
I disagi della mancanza
dell’alimentazione elettrica
È quindi assolutamente necessario che le installazioni come impianti
nelle abitazioni, sui posti di lavoro piuttosto che negli ambienti pubblici o
di svago, siano realizzati e gestiti nella maniera più adeguata, comunque
secondo le indicazioni di chi li ha costruiti. Ad esempio negli edifici, ave-
re una illuminazione di emergenza consente in caso di mancanza della
alimentazione elettrica, di non rimanere completamente al buio o di po-
ter lasciare la struttura verso un luogo sicuro. La mancanza dell’alimen-
tazione elettrica può essere determinata dai fattori più disparati, come la
caduta di un fulmine o il funzionamento di un dispositivo di protezione o
a un guasto. La banale dispersione di corrente di un impianto elettrico in
un’unità abitativa, potrebbe portare a determinare l'intervento dell'inter-
ruttore differenziale, appositamente installato per evitare la folgorazione
di una persona, ma che non è in grado di stabilire se la corrente disper-
sa dall'impianto è dovuta al fatto che una persona ha toccato banalmen-
te un filo in tensione, piuttosto che un componente elettrico abbia avuto
un guasto. L'intervento del dispositivo differenziale porta spesso a inter-
rompere il funzionamento di tutte le utenze elettriche nell'interno dell'uni-
tà abitativa (spegnimento dei vari elettrodomestici alla interruzione della
illuminazione, fermata dei vari impianti alimentati da corrente elettrica,
l'impianto di riscaldamento o quello dell'ascensore, ecc). Ai deve ridare
corrente all'impianto perché tutto riprenda a funzionare. L'interruzione
può avvenire quando non siamo o in casa, e la fermata di alcuni servizi o
elettrodomestici può non rappresentare un grosso problema. Nascono
però alcuni problemi se la prolungata mancanza di corrente impedisce il
funzionamento del frigorifero, con il possibile deterioramento degli ele-
menti in esso conservati. Il mancato funzionamento dell'impianto di cli-
matizzazione potrebbe portare ad un rientro in casa ad esempio nel po-
meriggio o a sera, con condizioni ambientali particolarmente calde piut-
tosto che particolarmente fredde. Quanto raccontato sinora crea pochi
danni, se non quello del disagio di un ambiente meno confortevole piut-
tosto che del danneggiamento di alcuni alimenti. Ma immaginiamo che la
mancanza di energia elettrica non sia immediatamente ripristinata e in
casa ci siano ammalati o convalescenti, bisognosi di terapie anche sem-
plicemente derivanti da una influenza invernale. In questi casi le condi-
zioni ambientali non ottimali aggravano lo stato di salute e il disagio del
malato, per la perdita di servizi come l'illuminazione o il funzionamento di
alcuni elettrodomestici o apparecchiature mediche.
Saper intervenire tempestivamente
Per evitare tutti questi disagi e le difficoltà che ne derivano, si deve saper
intervenire tempestivamente. Ho detto che “si deve sapere intervenire”,
e non “si deve intervenire se non si ha la competenza
necessaria”.Riagganciare il differenziale scattato per
effetto di una fulminazione è sicuramente facile ed è
anche probabile che si riagganci senza problemi e ri-
torni l'energia elettrica a tutte le utilizzazioni. Ma se il
fulmine ha danneggiato l'impianto o il guasto permane,
il differenziale giustamente non permette di ridare cor-
rente a tutte le utilizzazioni. E non ci è difficile immagi-
nare quanto sia praticamente impossibile rimanere
senza corrente elettrica, salvo che per periodi estrema-
mente limitati, proprio per la dipendenza che la tecnica
ha creato nel nostro modo di vivere. I nostri antenati
che vivevano con le candele, con la stufa, avevano
giornate decisamente molto più corte per la mancanza
dell'illuminazione artificiale e ambienti decisamente
molto meno confortevoli per la mancanza della clima-
tizzazione piuttosto che conservazione alimenti meno
garantita, con conseguenti maggiori problemi di salute
e vita. Non avevano neanche la comodità delle odierne
comunicazioni che sono diventate insostituibili. Ovviamente gli aspetti
sopra menzionati per un’abitazione civile, portano notevoli disagi e pro-
blemi anche negli ambienti di lavoro, di studio o di svago. Basta pensa-
re a quali problemi potrebbero nascere da una non funzionalità tecnica
di una scuola, occupata da bambini delle materne o delle elementari,
che poco si sanno padroneggiare nelle emergenze.
Tutti devono avere un minimo
di conoscenza tecnica
Fruire dei benefici della moderna tecnica, vuol dire sapere quello che si
vuole e quello che si può ottenere, e solo tecnici preparati come i proget-
tisti, che non hanno interesse ad uno specifico prodotto, possono esse-
re i suggeritori affidabili e disinteressati di chi chiede l’applicazione della
moderna tecnica. Ritornando all'edificio civile, facile esempio, è neces-
sario che l'utilizzatore pensi alla separazione dei circuiti per fare in modo
che un eventuale guasto non tempestivamente ripristinato non abbia a ri-
durre le condizioni di vita, piuttosto che di sicurezza. Faccio presente
che oggi anche le cose semplici delle quali non siamo più in grado di fa-
re a meno come la lavatrice piuttosto che l'asciugatore della biancheria,
o gli audiovisivi e gli apparati informatici, che tanto ci aiutano nella vita e
tanto impegnano del nostro tempo, diventano inutili senza energia.
L’intelligenza tecnica
L’intelligenza tecnica, non può essere solo dei progettisti o degli esecuto-
ri degli impianti, ma anche di chi vuole avere o utilizzare un impianto.
Ma talvolta sembra che qualcuno sia più preoccupato a spendere soldi in
opere e manufatti, che poco potrebbero essere di aiuto nel momento in
cui in una scuola o una struttura sanitaria o industriale si abbiano inter-
ruzioni nel funzionamento degli impianti, e quindi non ci fossero le abi-
tuali condizioni o quelle di sicurezza. Caso classico è la realizzazione
di edifici resistenti ai terremoti in strutture e impianti. Tutti quindi, a
qualunque livello e per qualunque funzione, devono avere una cultura
tecnica, una intelligenza tecnica, di come saper fare, saper operare,
per evitare che si perda il vantaggio derivante dall'uso della tecnica.
Ciò deve avvenire sin dai tempi della scuola. Bisogna avere una cul-
tura adeguata ai tempi, e tutti devono essere preparati ad affrontare le
problematiche inerenti l'utilizzo degli impianti, come hanno sempre
fatto per i periti industriali che per il loro "sapere, saper fare e saper far
fare", sono fra coloro che sanno meglio soddisfare le esigenze deri-
vanti dall'impiego della moderna tecnica.
Gianfranco Magni Segretario Nazionale
FederPeriti Industriali
Gianfranco Merisio Presidente Nazionale
FederPeriti Industriali