Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 42

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ttualità
e
lettrotecnica - maggio
2016
- numero
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Gli inconvenienti che più spesso si verifi-
cano in un motore possono essere diversi:
dal grippaggio dei cuscinetti, al maggior
carico meccanico, sino a cause elettriche
sulla rete quali abbassamenti di tensione o
la mancanza di una fase. In questi casi, se il
motore non è correttamente protetto, si dan-
neggia sino ad arrivare alla bruciatura del-
l’avvolgimento.
Per ovviare all’inconveniente è necessaria
una protezione in grado di rilevare il maggior
assorbimento, senza però intervenire con le
correnti di spunto. Il dispositivo tradizionale
è costituito dal relè termico. Ma questi a sua
volta è un elemento debole che deve essere
protetto contro il corto circuito.
Si devono prevedere i fusibili o un interrut-
tore automatico in grado di intervenire in ca-
so di corto circuito. I fusibili a loro volta de-
vono consentire l’avviamento del motore
senza risentire della corrente di spunto (cor-
rente di valore molto simile alla corrente di
corto circuito). Dovremo quindi coordinare
tutti i componenti tra loro, che avranno tara-
ture ben definite, altrimenti si rischia di bru-
ciare il motore o di non riuscire ad avviarlo
correttamente.
Il software di Palazzoli mette a disposizione
per la protezione dei motori tradizionali tutti i
dati necessari per la scelta dei componenti.
Basta solamente inserire la potenza del mo-
tore in kW. Immediatamente otteniamo i risul-
tati: la potenza espressa in cavalli vapore
(Hp), la corrente assorbita dal motore, il cali-
bro dei fusibili in ampere e la loro caratteri-
stica di intervento, la tipologia della base
portafusibili (cilindrici o per potenze elevate
anche a coltello), l’intervallo di taratura del
relè termico e il contattore (teleruttore) da
utilizzare. Le correnti nominali regolabili del
relè termico sono valide anche per dimen-
sionare un eventuale “salvamotore” al posto
del relè termico. Qualora si preferisca utiliz-
zare il “salvamotore” non servono fusibili o
interruttori automatici, in quanto questa par-
ticolare protezione incorpora tutte le funzio-
ni. Per semplicità è stata considerata la casi-
stica più comune: motori asincroni trifasi,
tensione nominale pari a 400 V (i valori sono
comunque validi con approssimazione an-
che per la tensione nominale di 380 V), as-
senza dispositivi interni di protezione quali
termosonde o klixon, avviatore tradizionale.
Con avviamenti stella-triangolo, soft-start, in-
verter ecc. sono necessarie ulteriori consi-
derazioni, salvo utilizzare il programma per il
solo calcolo delle correnti massime assorbi-
te. Alcuni motori hanno un avviamento parti-
colarmente gravoso dovuto al carico mecca-
nico applicato, altri necessitano della frena-
tura in controcorrente, in questo caso sarà
necessario sovradimensionare il contattore.
Prima di procedere alla costruzione dell’av-
viatore è importante verificare sui dati di tar-
ga del relè termico se la taglia dei fusibili in-
dividuata è corretta. Una volta ottenuta la
corrente per la scelta del contattore è impor-
tante verificare che la corrente nominale in-
dicata sia quella adatta all’avviamento del
motore, definita dalla norma con la categoria
“AC 3”. I contattori modulari normalmente ri-
portano in targa la corrente in categoria “AC
1” che è riferita ai carichi resistivi. Utilizzan-
do questo valore avremo un dimensiona-
mento insufficiente del contattore, con la
conseguenza di ottenere in poco tempo l’in-
collaggio dei contatti o la distruzione del
componente. Per gli avviamenti gravosi o
per un’elevata quantità di manovre è bene
utilizzare la categoria “AC 4” o una taglia di
contattore più elevata. Le correnti massime
ammissibili delle categorie AC 1, AC 3 e
AC4 sono normalmente riportate sui compo-
nenti o nei cataloghi dei costruttori.
Sovradimensionare il contattore non porta a
nessuna conseguenza, sovradimensionare i
fusibili ha come inconveniente la non corret-
ta protezione del relè termico e del contatto-
re, mentre se sovradimensioniamo il relè ter-
mico vanifichiamo la protezione contro il so-
vraccarico. Come devo tarare il relè termi-
co? La corretta taratura del relè termico de-
ve essere effettuata sulla base della corren-
te di targa del motore e non sulla corrente
assorbita. Fanno eccezione alcune pompe
di sollevamento acque dove, oltre all’avvia-
mento, ho una condizione prevista dal co-
struttore di maggior assorbimento. In questo
caso è il costruttore stesso che indica di ta-
rare il dispositivo termico con il 5% in più
della corrente di targa.
Calcolo rifasamento
Con le nuove disposizioni in materia di ener-
gia elettrica è necessario che il fattore di
potenza (cosfi) non sia inferiore al valore di
0,95, in precedenza il cosfi non doveva es-
sere inferiore a 0,90. Cosa fare? Palazzoli in
Easyprojects propone, per una prima valu-
tazione, la possibilità di definire la potenza
reattiva necessaria allo scopo di riportare il
cosfi entro i limiti stabiliti per evitare il paga-
mento delle penali. I dati da inserire sono: la
potenza attiva da rifasare (vedi potenza im-
pegnata per le piccole utenze o potenza del
carico che voglio rifasare localmente), l’at-
tuale fattore di potenza (è normalmente ripor-
tato sulla bolletta) e quello che si intende rag-
giungere (di valore compreso tra 0,95 e 1,00).
Una volta ottenuta la potenza reattiva neces-
saria è possibile rifasare localmente la singola
utenza o rifasare tutto l’impianto. In questo ca-
so si dovrà prevedere un gruppo di rifasamen-
to automatico.
Calcolo illuminotecnico
Quante volte è capitato di dover stimare rapi-
damente il numero delle lampade necessarie
per illuminare correttamente un ambiente di
tipo industriale con apparecchi di illumi-
nazione Palazzoli?
Per procedere al calcolo è necessario stabilire
1...,32,33,34,35,36,37,38,39,40,41 43,44,45,46,47,48,49,50,51,...52
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