a
ttualità
e
lettrotecnica - gennaio/febbraio
2015
- numero
1
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sicuro e non occorre scollegare il carico.
Manutenzione standard. I moduli DPA sono
standardizzati e questo permette di ridurre ul-
teriormente i costi. Il design modulare e stan-
dardizzato semplifica e accelera ogni fase del
processo di implementazione: dalla pianifica-
zione all’installazione, fino alla messa in servi-
zio e all’uso. Installando prodotti standardizza-
ti e di alta qualità si riducono nettamente i tem-
pi di intervento durante la manutenzione o in
caso di guasto: i componenti si sostituiscono
con facilità e rapidamente e l’assistenza è
semplificata.
TCO (Total Cost of Ownership)
Il TCO è dato dalla somma della spesa di capi-
tale o CapEx (Capital Expenditure) e della spe-
sa operativa o OpEx (Operating Expenditure).
Il CapEx di un UPS comprende l’UPS stesso e
il pacco batterie, l’infrastruttura circostante e i
costi di installazione e messa in servizio.
L’OpEx è formato principalmente dai consumi
energetici e dai costi di manutenzione. Ottimiz-
zare gli investimenti. I requisiti di potenza degli
UPS cambiano nel tempo – ad esempio se il
datacenter viene ampliato – ma, grazie alla
modularità, è semplicissimo aggiungere altri
moduli e aumentare la capacità di potenza.
Non è necessario sovradimensionare la confi-
gurazione iniziale pensando all’espansione fu-
tura, perché i moduli si potranno aggiungere
all’occorrenza, in qualsiasi momento. Si ali-
menta, si collega e si raffredda solo ciò che
serve. Limitare i consumi energetici è la mag-
giore sfida dei datacenter: con questo approc-
cio modulare, il risparmio energetico in tutto
l’arco di vita degli UPS è sostanziale. Ottimiz-
zare la capacità delle batterie. Tempi di funzio-
namento e dimensioni delle batterie si defini-
scono “su misura”, in base alle esigenze del-
l’utente. Una batteria separata permette di ag-
giornare il sistema e di mantenere l’autonomia,
senza compromettere la disponibilità. Se è ri-
chiesta una batteria comune, gli UPS modulari
di ABB consentono di
avere blocchi flessibili
per ogni stringa. In-
gombro ridotto. La
modularità permette di
progettare sistemi
UPS compatti, ideali
per i datacenter dove
lo spazio in metri qua-
dri è limitato e/o molto
costoso. Un rack di
UPS modulari ha un
ingombro minimo e,
quando si aggiungono
altri moduli, non au-
menta la superficie
occupata. Ridurre i
costi di installazione e
manutenzione. L’ap-
proccio modulare
semplifica l’installazione e la messa in servizio.
I moduli standard eliminano l’esigenza di con-
servare pezzi speciali in magazzino e semplifi-
cano l’upgrade dei sistemi. La disponibilità del
sistema aumenta e si abbassano i costi: si al-
leggerisce il lavoro degli ingegneri e i rischi di
perdite di dati o di produzione sono ridotti al mi-
nimo. Gli unici elementi comuni a tutti gli UPS
sono contenuti in un telaio meccanico che ospi-
ta i moduli: collegamenti di I/O, segnali dell’in-
terfaccia del cliente, bypass di manutenzione
e, in alcuni modelli, un display di sistema. Que-
sti elementi sono standardizzati per ridurre i co-
sti di manutenzione. Risparmio energetico. La
modularità e la scalabilità appena descritte aiu-
tano a ridurre il TCO (Total Cost of Ownership),
ma i costi scendono anche in virtù di un design
che vanta un’efficienza energetica ai migliori li-
velli del settore. ABB Conceptpower DPA 500,
ad esempio, ha un’efficienza che tocca il 96%,
con una curva di efficienza molto piatta, il che
significa che i risparmi sono notevoli in tutti i re-
gimi di funzionamento. Un’altra voce di costo
che diminuisce è il raffreddamento: gli UPS mo-
dulari ad alta efficienza aiutano a risparmiare
perché, consumando meno energia, hanno mi-
nori requisiti di raffreddamento.
Figura 2 – Esempio di carico variabile, che aumenta fino a 120 kW in 4 anni