Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 36

“L’uso dei dispositivi differenziali con sorgen-
te ausiliaria che non funzionino quando la
sorgente ausiliaria sia guasta è ammesso so-
lo se:
la protezione, in accordo con quanto indica-
to in 413.1 della Parte 4, contro i contatti indi-
retti sia assicurata anche in caso di guasto
dell’alimentazione ausiliaria, oppure
i dispositivi differenziali sono installati in im-
pianti eserciti, provati ed ispezionati da per-
sone addestrate”.
Anche le norme di prodotto per gli interrutto-
ri differenziali hanno analoghe limitazioni.
Va detto che la norma di prodotto IEC per gli
interruttori differenziali ad uso domestico
senza protezione magnetotermica incorpora-
ta (RCCB) è così strutturata:
• IEC 61008-1 Residual current operated cir-
cuit-breakers without integral overcurrent
a
ttualità
e
lettrotecnica - gennaio/febbraio
2015
- numero
1
36
G
li interruttori differenziali, in base alla
loro tecnologia costruttiva, si suddivi-
dono in interruttori differenziali con
funzionamento indipendente dalla tensione
di rete (
voltage independent
) e interruttori
differenziali con funzionamento dipendente
dalla tensione di rete (
voltage dependent
).
Gli interruttori differenziali non dipendenti
dalla tensione di rete, detti anche ad aziona-
mento diretto, per attivare l’apertura dei con-
tatti utilizzano unicamente l’energia prove-
niente dalla corrente differenziale di guasto.
Invece, gli interruttori differenziali dipendenti
dalla tensione di rete, o ad azionamento indi-
retto, per attivare l’apertura dei contatti ne-
cessitano di una sorgente ausiliaria derivata
dalla tensione di rete del circuito protetto. In
essi è presente un amplificatore elettronico
direttamente connesso alla rete elettrica (fa-
se e neutro, oppure due poli predefiniti negli
interruttori multipolari).
Esso rileva ed elabora il debole segnale pro-
veniente dal trasformatore differenziale ed
alimenta l’attuatore di sgancio, di solito un
a cura di ANIE CSI
elettromagnete di tipo tradizionale.
Esistono delle condizioni impiantistiche nelle
quali gli interruttori dipendenti dalla tensione
di rete non danno protezione.
Il caso più diffuso è l’interruzione del condut-
tore di neutro a monte dell’interruttore diffe-
renziale, sia che questa avvenga sulla rete di
distribuzione trifase, oppure su un circuito
monofase (ad esempio lavori sulla rete elet-
trica oppure l’allentamento di una giunzione,
ecc.). In questo caso l’interruttore differen-
ziale con funzionamento dipendente dalla re-
te non è in grado di esercitare la sua funzio-
ne di protezione contro i contatti indiretti, ge-
nerando un grave rischio per l’utente.
La norma impianti italiana CEI 64-8, similmen-
te alle norme nazionali della maggior parte dei
paesi europei, pone precise limitazioni all’im-
piego degli interruttori dipendenti dalla ten-
sione di rete.
L’argomento è trattato nel paragrafo
531.2.2.2 della norma che afferma:
Verosimilmente i differenziali
in un modulo sono dipendenti
dalla tensione di rete
e potrebbero creare
condizioni di pericolo
i differenziali in unmodulo
sono a norma?
Fig. 1 - Schema di principio di un interruttore
differenziale funzionalmente non dipendente
dalla tensione di rete: l’energia necessaria
per l’apertura dei contatti proviene
unicamente dalla corrente differenziale
Fig. 2 - Schema di principio di un interruttore
differenziale funzionalmente dipendente dalla
tensione di rete: l’energia necessaria
per l’apertura dei contatti proviene
dalla tensione di rete
Fig. 3 - Gli interruttori dipendenti dalla
tensione di rete in caso di interruzione
del neutro non svolgono alcuna protezione
1...,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35 37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,...52
Powered by FlippingBook