Attualità Elettrotecnica, il mensile di informazione per installatori, progettisti, rivenditori. - page 30

circostante ad esempio emissioni chimiche o
radioattive), le autorità competenti possono
richiedere misure di protezione addizionali
per la struttura e appropriati provvedimenti
per le zone interessate.
La CEI 62305-3 al punto 5.1.2 (scelta dell’LPS
esterno) precisa: “L’uso di un LPS isolato do-
vrebbe essere preso in considerazione quan-
do gli effetti termici ed esplosivi nel punto di
impatto o nei conduttori percorsi da corrente
di fulmine possono causare danno alla struttu-
ra o al suo contenuto”. Un esempio tipico è
rappresentato dalle strutture con copertura
combustibile o con pareti combustibili e le
aree con pericolo di esplosione e di incendio.
a
ttualità
e
lettrotecnica - settembre
2015
- numero
7
30
a cura di Lorenz Moroder – Dehn Italia
fondazione. E, sempre a
questo proposito, vi so-
no delle domande ricor-
renti: ma l’anello di terra
è necessario? Normal-
mente no, se si usano le
terre di fondazione, ma
troppo spesso l’inge-
gnere elettrico arriva
solo quando il tetto del-
l’edificio è già realizza-
to e a questo punto non
conviene più andare a
prendere i ferri di arma-
tura. È importante ragio-
nare in termini di LPS
completo dalle equipo-
tenzializzazioni nelle
zone con pericolo di
esplosione con i cavi
che escono dalle strut-
ture e finiscono ai sen-
sori o ai misuratori. Ed è
importante proteggere
tali cavi che sono spes-
so a tensioni diverse.
Le norme
Il capitolo 5.4 della CEI
62305-2 specifica la
procedura per valutare
la necessità di protezio-
ne. Quando la pro-
tezione contro il ful-
mine di strutture con
rischio di esplosio-
ne sia richiesto dalle
autorità competenti,
dovrebbe essere in-
stallato un LPS al-
meno di classe II.
Inoltre quando il
danno dovuto al ful-
mine di una struttura
può coinvolgere an-
che strutture adia-
centi o l’ambiente
G
li scaricatori per energia possono es-
sere classificati in Tipo 1, Tipo 2 e Tipo
3. I primi scaricano le correnti parziali
di fulmine, nella forma d’onda 10/350
μ
s, in
modo non distruttivo (SPD di fulmine). I Tipo 2
e Tipo 3 si riferiscono a limitatori di sovraten-
sione per la protezione da sovratensioni indot-
te. Ci sono poi gli scaricatori di segnale per la
sicurezza intrinseca, e infine gli scaricatori
che si possono anche utilizzare in zone con
pericolo di esplosione, se fatti per la sicurezza
intrinseca. Tuttavia è bene sapere che vale, in
genere, il principio di non mettere scaricatori
in queste particolari zone, poiché lo scaricato-
re, potendo esplodere, rappresenta un punto
debole. In questa tipologia di impianti c’è an-
che la necessità di proteggere le flange iso-
lanti, elementi tipici che possono essere sotto-
poste a pericolo di esplosione. Dehn opera in
questo settore a tutto campo, offrendo anche
spinterometri di sezionamento per l’equipo-
tenzialità antifulmine secondo CEI EN 62305,
e per il ponticellamento di flange e giunti iso-
lanti nei tratti di tubazioni con sistemi di prote-
zione catodica contro la corrosione, e fascette
per tubi in ambiente Ex per la realizzazione
dell’equipotenzialità antifulmine secondo CEI
EN 62305-3.Tipicamente una protezione con-
tro i fulmini è composta da un dispositivo di
captazione, una calata e un impianto di terra.
A questo proposito va detto che qui in Italia
non esiste una “cultura” relativa alle terre di
fulmini e zone con
pericolo
di esplosione
Molti sono gli impianti in cui il pericolo di
esplosione rappresenta un’essenziale
caratteristica di cui si deve tener
conto anche nella progettazione
dei sistemi di protezione contro
le sovratensioni da fulmine
Concetto di LPS completo
Engineering e planning della protezione
Sistema a maglie interconnesse
Messa a terra ed equipotenzialita
̀
di un parco serbatoi
1...,20,21,22,23,24,25,26,27,28,29 31,32,33,34,35,36,37,38,39,40,...52
Powered by FlippingBook