a
ttualità
e
lettrotecnica - settembre
2015
- numero
7
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Energie rinnovabili
Il ruolo centrale nel sistema della Green Eco-
nomy dovrà necessariamente essere svolto
dalle fonti di energia rinnovabili.
ANIE crede fortemente al contributo delle
energie pulite al sistema energetico naziona-
le, al punto da avere costituito, in seno alla Fe-
derazione, un’associazione – ANIE Rinnovabi-
li – che rappresenta tutte le imprese costruttri-
ci di componenti e impianti chiavi in mano per
la produzione di energia da fotovoltaico, eoli-
co, biomasse e geotermia, mini idroelettrico.
L’associazione riserva particolare attenzione al
Documento tecnico di riferimento per
la definizione delle regole per il man-
tenimento
degli incentivi in Conto energia
emanato dal GSE, rispetto al quale è in corso
un confronto su specifiche proposte emendati-
ve presentate da ANIE al Gestore, con l’obietti-
vo da un lato di semplificare le comunicazioni
e i relativi costi di istruttoria che gravano sulle
aziende di fotovoltaico, dall’altro garantire la
possibilità di innovare gli impianti senza perde-
re incentivazione nel caso di impianti con scar-
sa produzione dettata da prodotti obsoleti, che
necessitano di adeguamenti. In particolare per
quanto attiene gli
oneri generali di comu-
nicazione
, ANIE Rinnovabili chiede di distin-
guere tra gli interventi di manutenzione straor-
dinaria e gli interventi fatti per adempiere ad
obblighi di legge.
Per quanto riguarda le bonifiche da amianto
ANIE sottolinea gli enormi benefici che derive-
rebbero dalla bonifica delle attuali coperture in
amianto di oltre
50 mila edifici, pubblici e
privati
, se adeguatamente sostituite da co-
perture isolanti combinate con impianti rinno-
vabili efficienti e di nuova generazione. ANIE
chiede quindi che strumenti come il credito
d’imposta e l’estensione dell’eco-bonus 65%
siano utilizzati per raggiungere questi obiettivi.
Mobilità sostenibile
Uno dei punti cardine delle proposte di ANIE
Confindustria è la creazione di condizioni otti-
mali per la diffusione della e-mobility, una “mo-
bilità verde” che deve necessariamente pas-
sare dalle auto elettriche, meglio ancora se
alimentate con fonti energetiche green; dal
miglioramento della rete di trasporto ferrovia-
rio e metropolitano e dall’elettrificazione dei
porti. Il primo passo secondo la Federazione è
quello di predisporre negli edifici di nuova co-
struzione, residenziali o aziendali e commer-
ciali, adeguati sistemi di ricarica. Le Autorità
competenti dovrebbero inoltre prevedere in-
centivi ad hoc per la sostituzione delle flotte
aziendali e incrementare la capacità infrastrut-
turale del nostro Paese attraverso la costruzio-
ne di nuove dorsali urbane e linee per collega-
menti multimodali e intermodali con porti ed
aeroporti. Non bisogna inoltre dimenticare,
nell’ottica di una mobilità che sia sostenibile
anche in senso lato, che ogni giorno, in media,
sono quasi 2milioni e 800 mila i passeggeri
che usufruiscono del servizio ferroviario regio-
nale e suburbano. Con un aumento del 13%
registrato proprio in concomitanza con gli an-
ni della crisi economica, il trasporto locale ha
ora più che mai bisogno di interventi incisivi.
Solo con azioni di miglioramento della rete ad
alta velocità, aumento dell’elettrificazione fer-
roviaria, rinnovamento del materiale rotabile e
implementazione di infrastrutture sarà possibi-
le decongestionare il traffico e puntare sul pa-
trimonio dei trasporti come scommessa di ri-
lancio economico e sociale.
Efficienza energetica,
a partire dal building
Consumare meno, consumare meglio: ciò si
traduce nell’elevare gli standard prestazionali
e qualitativi dei prodotti, delle tecnologie e so-
luzioni. L’industria elettrica ed elettronica è tra i
settori maggiormente esposti sul tema, affron-
tando una legislazione comunitaria severa cir-
ca le specifiche di progettazione dei prodotti,
sia di largo consumo (elettrodomestici, appa-
recchiature di illuminazione) o di uso industria-
le (motori, trasformatori, etc.), e confrontando-
si con un contesto di riferimento non sempre
recettivo alla sostituzione di un parco installato
ormai inefficiente. Se viene naturale pensare
immediatamente ad incentivi economici, non
significa però che gli stessi siano la strada più
efficace. È possibile tuttavia fin da ora lavorare
sulla legislazione e normativa di riferimento,
semplificandola, sburocratizzandola, integran-
dola. Il Sistema edificio deve poter contare su
certificazioni energetiche evolute, che integri-
no le nuove indicazioni in materia di energia
rinnovabile, autoconsumo, storage, domoti-
ca, impiantistica e illuminazione, dove i con-
sumi siano contabilizzati tramite smart mete-
ring.
Sono apprezzabili i passi avanti compiuti con
alcuni provvedimenti, quali il recepimento na-
zionale delle direttive EPBD (2010/31/UE) at-
traverso la Legge 90 di agosto 2013, come
pure il D.Lgs 102/2014 in attuazione della Di-
rettiva Efficienza Energetica (2012/27/UE),
ma purtroppo non sufficienti a cambiare so-
stanzialmente lo scenario. ANIE chiede inoltre
l’istituzione di un vero e proprio Fondo nazio-
nale per l’efficienza energetica (già previsto
dal DL 102/2014, ma non ancora attivato). A
un building efficiente deve poter corrisponde-
re inoltre un’industria al passo con i tempi,
mediante l’adozione di edifici e tecniche pro-
duttive che assumano un ruolo rilevante in
quanto a sostenibilità e rispetto per l’ambien-
te. Le aziende ANIE si impegnano ad ingenti
investimenti e attività di ricerca finalizzate a ri-
durre i consumi di energia elettrica e le emis-
sioni. Si tratta di azioni che coinvolgono gli
stabilimenti di produzione, i macchinari, i
processi, la progettazione, i materiali e i trat-
tamenti termici, nell’ottica di un’impresa auto-
matizzata ed efficiente: quell’Industry 4.0 che
rappresenta il futuro prossimo di tutto il mon-
do produttivo.
“
Per far ripartire l’economia italiana
servono provvedimenti urgenti, effettivi e
vincolanti
– ha commentato
Claudio An-
drea Gemme, presidente di ANIE Fe-
derazione.
-
Come industria, non possia-
mo nascondere la nostra delusione quan-
do, dopo tanto lavoro e tanti contributi,
abbiamo visto arenarsi la Strategia
Energetica Nazionale, mai davvero dive-
nuta un Piano Energetico Nazionale.
Una delusione esplicitata